domenica 21 agosto 2022

Dalla parte dei lavoratori. IL PROGRAMMA DI UNIONE POPOLARE


 


Primo capitolo

Ricompensare e rispettare il lavoro

 

Proposte 7-8-9-10

 

7. Obbligo di applicazione di salari e condizioni contrattuali stabilite dal contratto collettivo di  settore anche per i lavoratori interinali.

 

8. Ripristino della responsabilità in solido del committente per tutti gli appalti di manodopera.

 

9. Abolizione della legge Fornero per giungere all’età pensionabile di 60 anni o 35 anni di  contributi, con tetto massimo alle pensioni alte che pesano molto sulla spesa pensionistica.

 

 

 

10. Inasprimento delle pene per il mancato adempimento degli obblighi relativi al diritto del lavoro e alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, a partire dal DDL “Omicidio e lesioni sul lavoro”.

 

Commento

Tutti i datori di lavoro devono sottostare alle regole stabilite dal contratto collettivo, altrimenti subentra il caos che è il vuoto dove volteggiano i mostri già nel poema più antico di  Esiodo la Teogonia.

Questi ibridi deformi erano le varie Forcidi, Sfinge, Echidna, Cerbero et cetera confusi in un guazzabuglio di orrori. Dopo la  prima generazione  di Urano  e Gea e la seconda di Crono e Rea, furono la terza e la quarta generazione divina, quella di Zeus e dei suoi figli, a mettere ordine nel caos, a cosmizzarlo.

Nelle prime due generazioni vigevano violenze quali castrazioni e tecnofagia pure tra gli dèi supremi.

Eros non c’era.  Se ci fosse stato questo dio che genera concordia, dice il personaggio Agatone del Simposio platonico, nei tempi primordiali non ci sarebbero stati incatenamenti né amputazioni:" ejktomai; oujde; desmoiv"(195c).

Anche il lavoro non regolato genera mostri quali la povertà, o anche la miseria, e perfino la schiavitù del lavoratore.

La responsabilità deve essere assunta da ogni parte che compone il mondo del lavoro.  La sicurezza di chi lavora deve stare a cuore a tutti.  Chi “se ne frega” deve essere sanzionato

Don Lorenzo Milani in L'obbedienza non è più una virtù  scrive:"Su una parete della nostra scuola c'è scritto grande-I CARE -. E' il contrario esatto del motto fascista-Me ne frego-" (p. 34).

L’età pensionabile dovrebbe venire stabilita tenendo conto del logoramento indotto dal lavoro e anche dei desideri del lavoratore.

Un lavoro può durare molto più a lungo nel tempo se  dà soddisfazione. Certamente un lavoro pesante, ripetitivo, noioso fino alla disumanizzazione di chi lo fa, non deve procedere oltre i sessanta anni.

Il tetto massimo delle pensioni a parer mio non dovrebbe superare più di cinque volte quello minimo e anche gli stipendi non dovrebbero essere più differenziati di così.

Ieri Luigi Di Maio ha detto che chi ha studiato deve guadagnare molto più di un lavoratore manuale.

Io ribadisco quanto ho sempre sostenuto: che la possibilità di studiare è un privilegio, non una punizione forzata che va risarcita.

Studiare  è una pena per chi non ci è portato, sicché può andare a lavorare prima e il suo lavoro non dovrebbe essere pagato meno di chi ha potuto studiare magari per diversi anni mantenuto dai genitori o da borse di studio che i meritevoli dovrebbero riscuotere come succedeva con il presalario dato agli universitari studiosi e di famiglia non ricca dal centro sinistra nato negli anni Sessanta, un vero centro sinistra.

Le pene per chi non tutela l’incolumità dei lavoratori dovrebbero costituire dei deterrenti tali da dissuadere ogni avidità speculativa talmente criminale da mettere a repentaglio la vita di quanti lavorano. I luoghi del lavoro manovale e operaio sono coperti di stragi.

Pesaro 21 agosto 2022 ore 9, 31

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