domenica 7 agosto 2022

Un pessimo articolo


 

Un pessimo articolo non dà nessun chiarimento sul tema che affronta. Anzi, non dice niente. Come una lezione scolastica dalla quale i ragazzi non imparano.

Partiamo dalla scuola di un pessimo professore.

Costui se deve presentare poniamo Euripide, o Sofocle, o Leopardi- non fa differenza perché lo fa con tutti nello stesso modo-magari prima dà alcune notizie imparate dai manuali, poi comincia a celebrare la bellezza, la potenza,  l’unicità, la sublimità dell’autore in questione del quale probabilmente non conosce i testi perché non documenta con citazioni nessuna delle sue affermazioni. Bene che vada, legge qualche riga dell’opera in programma, cosa che lo studente può fare anche da sé.

Insomma costui non ha la visione d’insieme che sarebbe necessaria possedere per comunicarla a chi ascolta.

Le competenze che ho e alcuni mi riconoscono riguardo agli autori e agli argomenti che tratto basandomi sulle opere degli autori, non me le ha fornite le scuole che ho frequentato. Se non me le fossi procurate con decenni di studio, ora ne avrei quante ne ho di matematica, fisica e chimica cioè nessuna.

 

Adesso passiamo a un pessimo articolo del quotidiano “la Repubblica” di oggi. E’ intitolato I buoni candidati ed è firmato da Concita De Gregorio (pagina 28, quella dei Commenti)

Visto il titolo, mi aspettavo alcune indicazioni elettorali, magari non condivisibili ma chiare e documentate con dati, citazioni, giudizi chiari.

Invece sentite: “Grande compito della sinistra, o del centrosinistra, chiamatelo come volete, è far tornare a votare chi non andava più”. Notate la zeppa -chiamatelo come volete- e l’ineleganza dei  tre infiniti consecutivi -far tornare a votare-

Segue una banalità non necessaria perché la conoscono già tutti, o quasi: “Tanti, tantissimi, Soprattutto i più giovani, consideriamo giovane chi ha meno di quaranta, sono quasi quindici milioni di persone”. Qui la sintassi non regge.

Ma il più bello deve venire

“Ho letto in un dato Ipsos”…

(francamente non siamo tenuti tutti a sapere se è un pronome all’accusativo plurale, magari un accusativo alla greca, oppure un acronimo o un acrostico o che altro-questa è una nota mia)

…“che fra  gli elettori del PD uno su tre è pensionato. Bisogna andare a cercare gli altri. Come? e’ facile: con la scelta dei candidati. Che siano ganzissimi, che sia qualcuno che hai davvero voglia di votare –non come quei rospi che per decenni abbiamo dovuto ingoiare (…) Così, questa volta, semplicemente vince chi prende un voto in più. Per prendere un voto in più bisogna essere più ganzi direbbe Drusilla”. E Concita cosa dice?

Mi fermo qui. Sono certo che avete capito voi che mi leggete e quindi vi faccio una domanda retorica: vi pare che costei- scriva di politica, di costume o di qualcosa?

Mi dà soddisfazione pensare che presumibilmente nel volgersi delle stagioni sono più numerosi i lettori miei di quelli di siffatta giornalista, o chiamatela come volete.

Pesaro 7 agosto 2022 ore 18, 10

giovanni ghiselli  

 

p. s.

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