Di nuovo “la Repubblica” del 15 agosto 2022 (pagina 5 di Bologna cronaca)
La lettera
E’ un nome che serve
per difendere la Carta.
Di Enrico Letta.
Il nome è quello di Pier Ferdinando Casini e la Carta è quella della nostra Costituzione : “E’ possibile-non probabile ma possibile-che nella prossima legislatura si tenti un assalto alla Costituzione da parte della destra” scrive Letta nipote.
Ebbene io dico che non basta difendere la Carta. Dobbiamo attuarla perché non diventi quelli che erano secondo Catullo gli Annali di Volusio : “Annales Volusi, cacata carta” (36, 1), carta da cesso.
In particolare l’articolo 3 è rimasto inattuato: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di condizioni personali e sociali
Comma B. E’ compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori alla organizzazione politica, economica e sociale del paese”.
Aggiungo un paragrafo del logos epitafios che Tucidide attribuisce a Pericle
“Noi abbiamo una costituzione esemplare (paravdeigma) e degna di essere imitata. Si chiama democrazia è c’è una condizione di uguaglianza (to; i[son) per tutti. Si viene eletti alle cariche pubbliche secondo la stima del valore (kata; de; th;n ajxiwvsin) né uno viene preferito alle cariche per il partito di provenienza (oujk ajpo; mevrouς) più che per il valore (to; plevon ejς ta; koina; h] ajp j ajreth`ς), né del resto secondo il criterio della povertà (oujd j au\ kata; penivan) se uno può fare qualche cosa di buono per la città, ne è stato impedito per l’oscurità della sua posizione sociale (ajxiwvmatoς ajfaneiva/ kekwvlutai II, 37, 1)”.
Ci pensi Letta il Giovane e ci pensi Pier Ferdinando Casini
giovanni ghiselli
p. s
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