Quando Ottaviano e Antonio cenavano in compagnia, il primo adottava uno stile “soldatesco” e
“romano”, mentre lo stile di Antonio era piuttosto “asiatico-egizio” ( Casso
Dione , 48, 30).
“Anche in campo oratorio Antonio era un seguace dello “stile asiano”,
sontuoso e immaginifico (Suet. Aug.
86, 2), appunto “orientale”, che i classicisti (o atticisti), e con loro lo
stesso Ottaviano, consideravano non solo esteticamente sgradevole, ma anche
moralmente corrotto”[1].
Apollo era il Purificatore,
contrario a ogni forma di eccesso, e in quanto tale poteva ben rappresentare la
parte dell’Italia che nello scontro decisivo si opponeva all’Oriente e alla sua
luxuria, all’Egitto con le sue
divinità dalla testa animale e il suo libertinaggio ”[2].
A Roma “Ottaviano, il favorito di Apollo, appariva come uomo d’ordine e
tutore della moralità”[3]. Cassio Dione racconta che Antonio e Cleopatra
posavano per quadri e statue dicendo lui di essere Osiride e Dioniso, e lei
Selene e Iside (L, 5).
“E’ significativo che tra le molte figure mitologiche presenti sullo
sfondo dell’impero non si trovi mai quella di Dioniso. La figura del dio si era
“bruciata” con la sconfitta di Antonio”[4].
Veniamo ai nostri candidati
Quelli che vogliono rappresentare l’equilibrio della classe media e l’onestà
dei benpensanti si mostrano ragionevoli e relativamente rispettosi, in certi
casi vogliono apparire anche spiritosamente gradevoli, come Calenda per
esempio. Di fatto però sostengono privilegi e sperequazioni enormi.
Quelli che vogliono farsi credere innovativi come la Meloni alzano il
tono della voce, spalancano gli occhi e gesticolano non senza frenesia. Ma di
fatto sono allineati su posizioni del tutto funzionali al sistema, come gli
altri.
Quelli che hanno alle spalle un percorso politico che una volta
criticava alcuni aspetti del sistema ora rivendicano e vantano una loro coerenza
interiore che li ha sempre tenuti e sempre li vedrà dalla parte della
democrazia. Tale è Letta con i suoi seguaci.
Quanti dicono ancora di voler cambiare almeno qualche cosa si
presentano talmente frammentati che rischiano di non mettere piede nel
parlamento.
C’è il Papa che cerca di dire e
fare qualche cosa di nuovo.
Ma quando ha osato compatire la ragazza Dasha ammazzata dai terroristi nessun
politico, che io sappia, l’ha appoggiato, anzi il ministro ucraino l’ha
redarguito e l’omologo fantoccio italiano si è congratulato con quel Kuleba.
Come Antonio si faceva
identificare con Dioniso e Ottaviano con
Apollo, il nostro pontefice Bergoglio fa bene a prendere come modello Gesù
Cristo che raccomandava l’amore, la rinuncia alle ricchezze in favore dei
poveri, mentre proibiva l’odio e l’avidità con tutte le loro conseguenze
funeste: l’omicidio, la possessività, la gelosia, le stragi, le guerre che
piacciono tanto agli uomini e ai politici malvagi, privi di ideologia, di idèe,
di religione e di morale. Sono interessati soltanto al proprio profitto, al proprio
potere e all’icremento delle loro clientele.
Pesaro 28 agosto 2022
Già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino. Collaboratore di vari quotidiani tra cui "la Repubblica" e "il Fatto quotidiano", autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re, Antigone di Sofocle; Medea, Baccanti di Euripide; Omero, Storiografi greci, Satyricon) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova)
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