“Le cose grandi devono rimanere prerogativa degli uomini grandi, gli abissi prerogativa dei profondi, le delicatezze e i brividi, prerogativa dei raffinati; in una parola: tutto ciò che è raro compete agli esseri rari”[1].
“Gli uomini che pensano profondamente appaiono a se stessi commedianti nei rapporti con gli altri, perché allora, per essere capiti, devono sempre simulare una superficie”[2].
In altre parole: se la profondità è spaventosa per il prossimo, presentiamoci con un fisico ben conservato e facciamo vedere che il nostro sapere è poca cosa e non ci impedisce di danzare in catene. Alle cose difficili che facciamo dobbiamo dare l’apparenza della facilità, della sprezzatura, della noncuranza
Pesaro 30 agosto 2022 ore 11, 52 giannetto, il poverello di Pesaro, il bisognoso di tutto.
p. s
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[1] Di là dal bene e dal male, lo spirito libero, 43
[2] Umano, troppo umano II, Opinioni e sentenze diverse, 232
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