Ione incoraggia la madre a proseguire il racconto il cui inizio promette bene.
Nel decimo mese, seguita Creusa, partorii di nascosto il figlio ad Apollo.
A Ione sono molto care queste parole, se vere
La madre prosegue confessando al figlio ritrovato che non lo allattò con il suo seno, non lo lavò con le sue mani e lo abbandonò ajna; d j a[ntron e[rhmon 1494 in una grotta deserta quale vittima e banchetto per i rostri degli uccelli, tu partorito per Ade
Ione qualifica come deinav le azioni osate dalla madre 1497.
Chiusa nel terrore, ho buttato via la tua vita: ti ho dato alla morte contro voglia a[kous j 1499 cerca di giustificarsi Creusa.
Il figlio riconosce che pure lui è andato vicino a uccidere la madre.
Quando si è giovani si possono compiere tante azioni deleterie e colpevoli senza sapere e senza volere. Poi dal male fatto si impara a non farne dell’altro se non siamo diabolici cioè cretivi e cattivi.
Creusa riconosce la terribilità di certi eventi del destino: noi veniamo fatti girare- ejlissovmesq j 1504- di là e di qua dalle sventure e poi al contrario dai successi, venti mutevoli.
E’ una verità eterna. Basta pensare a un giro in bicicletta con tratti controvento e altri favoriti invece dai soffi del cielo. Si tratta di rannicchiarsi per non offrire presa ai venti contrari, di seguire le scie di chi ci precede, oppure di lanciarsi con tutte le forze sfruttando il vantaggio.
Resistere e difendersi, oppure attaccare la strada con rapporti duri, come se fosse una via in discesa.
Chi non fa così non se ne intende. E’ una metafora della vita.
Se sbagli da giovane puoi rimediare, ma se erri di nuovo, non c’è remissione
Creusa invoca un vento propizio che li liberi dai mali: “nu`n de;- gevnoitov ti~ ou\ro~ ejk kakw`n, w\ pai` (1509).
I due hanno deposto il risentimento, e i sentimenti buoni trovati costituiscono il vento favorevole invocato. Quando le cose vanno bene non si odia più nessuno, anzi si diventa benevoli con il prossimo, per gratitudine alla vita.
Pesaro 14 agosto 2022- ore 17, 42
Mi scuso della brevità di questo post ma alle 20 inizia l’Otello di Rossini
Devo vestirmi, comunque sportivamente, andare a prendere la navetta e approcciami all’ingresso. I biglietti li ho già presi.
Mi lascerò assorbire dalla musica. Il libretto non ha espressioni preziose. La gelosia non mi riguarda perché non sono possessivo: non voglio possedere né essere posseduto: un errore giovanile. Mai più!
p. s.
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