Ieri mattina sulle 11 uno dei miei lettori, Federico Ronconi, mi ha portato un libro di cui ha scritto una postfazione. E’ un collega, un giovane professore piuttosto stravagante.
Sentendolo parlare mi è sembrato intelligente, un uomo dalla stranezza positiva, perciò, durante la mia ora d’aria, ho subito letto quanto ha scritto. La lettura ha confermato la buona impressione ricevuta dalla persona.
Mi è piaciuta l’esigenza della sinossi. Approcciare un autore o un libro solo analiticamente significa non vedere l’ intero: “è come osservare una totalità con il microscopio. Lavoro tristemente inutile: il totale delle parti non è mai il tutto” (nuova poesia troll, p.143)
Nella nota 8 Federico scrive: “L’analisi è dalla parte della ragione, la sintesi dell’intelligenza”.
Aggiungo che infatti intelligenza in greco si dice suvnesi~, il cui primo significato è “unione, congiungimento”, da sunivhmi “metto insieme”.
Un'altra riflessione che voglio condividere subito con voi che mi leggete è questa: “se non c’è più un al di là, scompare anche il deinòs dell’al di qua, in quanto privo di senso”
E in nota: Come dice padre Barzaghi o. o. “se non c’è più la direzione destra, non c’è più la sinistra”.
Da quando non c’è più il muro di Berlino sono aumentate le guerre.
La guerra fredda ha frenato quella calda per decenni.
Quindi nel Testo: “Non c’è più nulla su cui valga la pena poetare. Ogni cosa diventa oggetto giudicabile solo in base a logiche utilitaristiche.
Anche le persone. Anche le parole. Tutto morto”
Già da questo assaggio ho capito il valore di questo giovane insegnante.
Le sue parole per fortuna non sono morte. Né le mie.
Pesaro 11 agosto 2022 ore 10, 13
giovanni ghiselli
p. s
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