Nell’Amphitruo di Plauto, Mercurio, che vuole spaventare Sosia lo schiavo di Anfitrione, dà al proprio pugno questo suggerimento a voce alta per farsi sentire dal servo di cui ha preso l’aspetto: “exossatum os esse oportet, quem probe percusseris” (v.318), bisogna che sia preso a ceffoni il ceffo che tu hai colpito ben benino.
Ho cercato di rendere il un gioco di parole tra os- oris “bocca, faccia” e os-ossis, “osso”, entrambi neutri.
Ebbene i conduttori delle trasmissioni televisive dovrebbero rivolgere in tono scherzoso tali parole per ridicolizzare quanti latrano come cani arrabbiati in difesa della roba del padrone o sghignazzano come iene affamate, quando sentono fare anche la minima critica al luogo comune che, secondo questi dogmatici da autodafé, dovrebbe essere accettato universalmente come verità irrefutabile.
“Il resto non dico
Già ognuno lo sa”- Le nozze di Figaro, atto quarto, scena ottava
Bologna 19 dicembre 2021 ore 11, 02
giovanni ghiselli
p. s
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