Quando muoiono tante persone nel lavoro l’economia non cresce, anzi si scema.
E’ impossibile non commentare questa strage di operai e non metterla in contrapposizione alle vanterie degli uomini politici che celebrano i trionfi dell’economia italiana dovuti alle loro capacità e al genio degli imprenditori. Un’economia che non tutela la vita degli operai, fatti o lasciati morire in serie giorno dopo giorno, non cresce, anzi si scema.
Infatti questo sistema manda in malora vite umane che sono la ricchezza massima, il bene più prezioso.
Nella prima fase della guerra del Peloponneso gli Spartani e i loro alleati invadevano l’Attica sotto il comando del re Archidamo, e devastavano la regione fino al demo di Acarne provocando così gli Ateniesi a uscire in campo aperto.
Ma a Pericle, che era al potere da anni e visse fino al 429, pareva terribile-deino;n ejfaivneto dare battaglia a migliaia di opliti peloponnesiaci e beoti-tanti erano nell’anno della prima invasione-. Molti Ateniesi invece volevano combattere per salvare le viti, cioè la campagna dalla devastazione e i raccolti; Pericle allora cercava di calmarli dicendo che gli alberi potati e tagliati ricrescono in breve tempo-levgwn wJ" devndra me;n tmhqevnta kai; kopevnta fuvetai tacevw"- mentre gli uomini una volta morti non è facile averli un’altra volta (Plutarco, Vita di Pericle, 33, 5).
Quanti esultano per il fatto che il PIL aumenta offendono questi morti, le loro famiglie e ogni persona umana.
Bologna 18 dicembre 2021 giornata di lutto per me.
giovanni ghiselli
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