Geta Sostrata Cantara (299-354)
Lo schiavo Geta crede che Eschino sia innamorato di Bacchide e non voglia più curarsi di Panfila e del loro figlio.
Quindi enumera le sciagure della famiglia parlando tra sé: vis, egestas, iniustitia, solitudo, infamia (302), violenza, povertà, ingiustizia, solitudine, infamia.
Sono gli umiliati e offesi della Roma del tempo di Terenzio.
Geta prosegue esecrando Eschino e la società dove gente del genere passa per “buona famiglia”.
Qui a Bologna i giornali che raccontano i festini a base di droga li attribuiscono ai rampolli della “Bologna bene”. La Bologna male infatti per molti è quella dei poveri.
Hocine saeclum! O scelera, o genera sacrilega, o hominem impium! Sarebbe Eschino, ma Geta si sbaglia perché questo ragazzo si è addossato le colpe del fratello Ctesifone.
Sostrata vede Geta che si avvicina.
Lo schiavo continua a enumerare le infamie di Eschino: infedeltà, spietatezza e aggiunge un misfatto che fino a questo momento non era stato chiarito del tutto: miserae indigne per vim vitium obtulerat (307) all’infelice ragazza aveva indegnamente inflitto violenza sessuale mettendola incinta.
Sostrata non capisce bene le parole e Canthara dice che bisogna avvicinarsi “Propius obsecro accedamus, Sostrata (309)
Geta seguita a maledire la famiglia di Eschino: il padre che l’ha messo al mondo, Syrum impulsorem, Syro l’istigatore e lo stesso giovane: bisognerebbe ammazzarli tutti.
Infine le due donne si avvicinano a Geta che dichiara la loro rovina: “periimus, actum est”, è finita
Quindi spiega: “Aeschinus alienus est ab nostra famiglia”, 326 è un estraneo E aggiunge: amare occepit aliam (…) ab lenone ipus eripuit palam (…) hisce oculis egomet vidi, Sostrata. Dunque ne è sicuro.
Sostrata lamenta il fatto che non ci si può fidare più di niente e di nessuno- Quid iam credas, aut quoi credas?’” 330
Fides è un valore di base della civiltà latina, un valore politico, giuridico e pure etico. Cicerone nel De officiis [1] ne dà una definizione " Fundamentum autem est iustitiae fides, id est dictorum conventorumque constantia et veritas " (I, 23), orbene la fides è il fondamento della giustizia, cioè la fermezza e la veridicità delle parole e dei patti convenuti. Fides è il rispetto del foedus.
"Foedus e fides sono legati etimologicamente: foedus è "l'accordo", il trattato stipulato secondo le sacre regole della fides "[2].
Sostrata ricorda le promesse vanamente fatte da Eschino, i suoi giuramenti di fedeltà, tutte parole false, scritte sull’acqua o portate via dal vento.
La non affidabilità viene attribuita anche alle donne da diversi poeto
Catullo :"Nulli se dicit mulier mea nubere malle
quam mihi, non si se Iupiter ipse petat
dicit; sed mulier cupido quod dicit amanti
in vento et rapida scribere oportet aqua " (carme 70)
Ovidio:"verba puellarum..ventus et unda ferunt "(Amores, II, 16, 45-46.)
Sofocle, fr.811 Pearson:" o[rkon d ' jejgw; gunaiko;" eij" u{dwr gravfw".
Virgilio, Eneide, IV, 569-570:" heia age, rumpe moras. Varium et mutabile semper/femina
Geta domanda se sia il caso di raccontare il fatto.
Canthara vorrebbe evitare lo scandalo e Geta è d’accordo.
Sostrata invece propone il tanto peggio tanto meglio.
Peggio di così non può andare
“primum indotata est; tum praeterea , quae seconda ei dos erat 345
periit: pro virgine dari nuptum non potest (346), la dote di quattrini non ce l’ha e nemmeno la seconda dote che è la verginità e non la si può dare in matrimonio spacciandola come vergine.
La pretesa della verginità
La pretesa della verginità delle donne da parte dei maschi è dunque anteriore al dogma cristiano che ha avvelenato il cervello e l’amore di tante persone. Si legga per esempio Tess di Thomas Hardy.
La mia generazione ha ancora subito questo orribile pregiudizio sul conto delle donne.
Qui la cosa è ancora più sporca poiché se ci fosse la prima dote, quella del denaro, non sarebbe necessaria la seconda. Insomma la ragazza ricca può essere dissoluta, quella indotata deve essere vergine.
Nell’ Italia degli anni Cinquanta certi uomini non avrebbero sposato la donna non vergine nemmeno se avessero già fatto l’amore con la fidanzata conosciuta vergine poiché si sarebbero sentiti cornuti di se stessi. E’ un’espressione che ho sentito dire.
La madre comunque ha con sé una prova delle promesse fatte da Eschini: testis mecum est anulus quem miserat. Quindi potrà citare il fedifrago in giudizio: “experiar 350, farò valere i nostri diritti di fronte alla legge.
Geta la prrova e Sostrata lo manda da Egione un amico di Simulo, il maito morto peché li aiuti
Quindi manda Canthara a chiamare la levatrice
Bologna 28 dicembre 2021 ore 11, 31
giovanni ghiselli
p. s.
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