Nell’Amphitruo di Plauto, Anfitrione porta fuori dall’accampamento tutto l’esercito: dall’altra parte i Teleboi tirano fuori dalla fortezza le proprie truppe dotate di armi pur troppo belle “Legiones educunt suas nimis pulchris armis praeditas” 218. Questi militi eleganti vengono sconfitti.
Tacito ricorda che i veterani dell’esercito di Corbulone in Oriente erano nitidi et quaestuosi (Annales XIII 35 ), eleganti e avidi di guadagno.
Corbulone congedò quegli infingardi arruolò nuovi soldati e diede l'esempio: ipse cultu levi, capite intecto, in laboribus frequens adesse, laudem strenuis, solacium invalidis, exemplum omnibus ostendere.
Corbulone conquistò e distrusse Artaxata capitale dell'Armenia (60 d. C.). Per tale successo Nerone fu salutato imperator.
Alessandro giunse a Tarso, la capitale della Cilicia. Et tunc aestas erat (del 333 a. C.) e il re accaldato volle fare un bagno nel fiume Cidno. Si spogliò fiero di mostrare ai suoi levi ac parabili cultu corporis se esse contentum (III, 5, 2) che si accontentava di una cura del corpo semplice e facilmente procurabile.
Si pensi viceversa all'esercito contrapposto di Dario III.
L’ateniese Caridemo dice a Dario: verum…et tu forsitan audire nolis, ma devo dirtela ora. Questo esercito splendente di porpora e di oro può essere temibile solo per i tuoi vicini “finitimis potest esse terribilis: nitet purpura auroque, fulget armis”
( Curzio Rufo, Storie di Alessandro Magno, III, 2, 12)
Nel mondo moderno si può pensare alle uniformi nitide degli ufficiali dell'impero asburgico in disfacimento, i quali"come incomprensibili adoratori di una crudele e remota divinità, di cui essi erano a un tempo anche i variopinti e fastosi animali da sacrificio, andavano su e giù per la città"[1]
Si può pensare anche alle guerre vinte dagli straccioni Vietnamiti e Talebani
Bologna 17 dicembre 2021 ore 18, 35
giovanni ghiselli
p. s
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