NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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domenica 5 dicembre 2021

Plauto, Aulularia. Atto III scena seconda.


L’avarizia, come la gelosia, è un mostro criminale.

 

Euclione e Congrione

Una scenata tra i due

Euclione minaccia di denunciare il cuoco ai triumviri che operavano arresti.

In questo particolare prevalgono le usanze di Roma su quelle della Grecia.

Congrione domanda quam ob rem? Per quale ragione?

E il vecchio: quia cultrum habes, perché hai un coltello.

Cocum decet, si addice a un cuoco, dice razionalmente Congrione.

 Vengono in mente le imputazioni fantasiose, faziose, demenziali che vengono addossate ai personaggi scomodi cui si deve rovinare la reputazione per inficiare le loro critiche.

Invero l’accusato talora è la vittima dell’accusatore, come qui nell’Aulularia.

Il cuoco rinfaccia al vecchio avaro le bastonate che gli ha dato e che lo hanno reso più flessibile di uno sculettante cinedo o di una cutrettola dalla cauda trepida.

"fustibus sum mollior magis quam ullus cinaedus "(422).

Quindi Congrione dice a Euclione che non ha diritto di toccare i lavoratori e lo chiama mendice homo, pezzente (423)

L’alterco continua tra insulti e minacce.

Il cuoco ricorda al vecchio infatuato che era andato in casa di lui per cucinare, ma Euclione ribatte: che ti importa farabutto, dal momento che non sei il mio tutore, se mangio roba cotta o cruda?- “Quid tu, malum, curas-utrum crudum an coctum ego edim, nisi tu mi es tutor?” 430.

 

Abbiamo visto di recente che la diffidenza esasperata quando diventa generalizzata e condivisa dalla maggioranza si associa a una politica reazionaria.

 

Il vecchio ripete le accuse generate dalle sue paure: i lavoratori frugavano in ogni angolo della casa invece di stare fissi presso il focolare.

 

L’avarizia è un tarlo che funziona in maniera simile alla gelosia: "the green-eyed monster, which doth mock/ the meat it feeds on " (Shakespeare, Otello , III, 3) il mostro dagli occhi verdi che si fa beffe del cibo di cui si pasce.

L’avaro stesso, come il geloso diventa un mostro e può uccidere, anzi lo fa spesso.

Euclione minaccia ancora poi entra in casa.

Congrione vuole almeno la restituzione dei suoi arnesi, poi dice l’ultima battuta di questa scena: “Nummo sum conductus; plus iam medico mercede est opus” (448), sono stato ingaggiato per denaro, ma ora mi serve una paga maggiore per il medico.

Gli è andata bene a prendere solo delle bastonate. Se fosse vissuto di questi tempi sarebbero state revolverate in testa o fucilate nella schiena mentre scappava. Ucciso “per legittima difesa” a detta di politici come Salvini sedicente cristiano.

giovanni ghiselli

 

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