martedì 11 maggio 2021

Il viaggio nella Baviera di Ludwig. Parte VI. A Moena

A Moena

 

Alle dieci di sera eravamo alla frontiera del Brennero. Ifigenia andò a cercare un gabinetto. Io guardavo le stelle nel cielo tutto sereno.

Cercavo quelle che mi avevano indicato la strada migliore nei bivi e nei trivi cruciali della mia vita affannata. Mi fidavo dei loro fuochi: sapevo che quelle fiamme non provenivano dalla Gheenna e non mi spingevano verso gli orridi abissi infernali. Mi venne in mente la preghiera del principe alla fine di un altro meraviglioso film di Luchino Visconti: Il gattopardo.

Il cielo stellato ci fece trovare uno scopo comune: abbronzarci il giorno seguente sulle nevi delle montagne soleggiate. Sicché ci dirigemmo verso Moena dov’eravamo già stati insieme più di una volta. Ci arrivammo verso la mezzanotte. Prendemmo una stanza nell’albergo dove avevamo dormito, litogato e fatto l’amore in giugno. Anche questa volta ci fu uno scontro, un duro cozzo mentale. Ci spogliammo ed entrammo nel letto. Dopo qualche minuto le disse che era bella, che mi piaceva ancora non ostanti i dissapori ripetuti. Pensai anche “cronici” ma non lo dissi

Speravo che ricambiasse il corteggiamento. Temevo di essere ingrassato e ingoffito, imbruttito insomma  per via delle cene immeritate. Ifigenia non fiatò. Ripetei i complimenti alla sua indubitabile venustà. Forse avrei dovuto definirla incomparabile ma temevo che si montasse la testa.

Fatto sta che quella non replicò come speravo, anzi disse: “Sono stanca. Voglio dormire. Buona notte!”

“Maledetta”, pensai. “dormi e vai in malora! Ne troverò presto una non peggiore di te. Devo guarire da questo amore malato a morte: curarlo  con una ferita, una resecazione profonda prima che diventi non operabile”.

 

Alcuni giorni più tardi Ifigenia disse che  aveva sofferto e odiato anche lei duranto quello scontro assurdo, causato dalla miseria mentale e morale di entrambi. Si era sentita offesa da quel “mi piaci ancora” trovandovi un’allusione alla sua età non più abbastanza fresca e fiorente per i miei gusti.

La mattina seguente il cielo era rimasto sereno ma il sole non scaldava l’aria abbastanza perché Ifigenia  volesse salire con la funivia sulle nevi del Lusia  che nelle mie aspettative dovevano incrementare il beneficio cosmetico dell’abbronzatura. Restammo nel fondovalle dunque con mio disappunto e malumore. Mi dava fastidio qualsiasi rinuncia mi venisse imposta da quella donna. Le tenevo il muso.

Riuscimmo ad avere un momento di buonumore quando vedemmo passare tra i tavoli del bar dove stavamo seduti un collega della nostra scuola.

Ci guardammo e dicemmo contemporaneamente. “ Von Holstein è qui, a Neuchwanstein?”. La nostra intesa era fatta di scene, di citazioni, di recite.

In questo eravamo sintonizzati. Infatti con questa battuta detta all’unisono ci eravamo riempiti di allegria, quasi di gioia.

Nell’euforia del momento dicemmo che dopo un’intesa siffatta potevamo pure sposarci.

 

Bologna 11 maggio 2021 ore 19, 50.

Oggi la curva è davvero in calo (2, 4%). Bene

giovanni ghiselli


p. s

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