domenica 9 maggio 2021

L’assassinio impunito di un uomo nobile e antico

Dal 16 marzo all’8 maggio del 1978 fu fatto di tutto per non liberare Aldo Moro dai suoi aguzzini e assassini.

Che cosa dicevano  allora quanti oggi proclamano che è giunta l’ora di smettere di insabbiare?  Molti degli insabbiatori di quel tempo lontano,  quasi tutti invero, sono morti. Ma quelli tuttora vivi, dove erano quando Aldo Moro dai perfidi fu tratto a morir dall'automobile dove fu massacrata la sua scorta con un'operazione militare compiuta da professionisti specializzati e consumati nel crimine?

Ricordo un uomo onesto, monsignor Bettazzi, vescovo di Ivrea, che disse di avere sentito un personaggi di alto potere, del quale non fece il nome, ripetere il detto ipocrita e feroce di Caifas: “expedit vobis ut unus moriatur homo pro populo et non tota gens pereat” (N. T. Giovanni , 11, 50) a voi conviene che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca tutta la nazione.

Lasciare uccidere Aldo Moro significava per molti altri salvarsi la pelle e procedere nella carriera.

Lo scrivo per onorare questo nobile e antico intellettuale della Magna Grecia.


Bologna 9 maggio 2021 ore 19, 35

giovanni ghiselli

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