mercoledì 12 maggio 2021

Virginia Raggi e Natalia Aspesi: due donne simpatiche.

 


 

Non ho mai sostenuto lo slogan “tutto il potere alle donne” e non approvo le quote rosa, né altre quote riservate a gruppi, generi, città  e così via, però se votassi a Roma darei il mio voto a Virginia Raggi che non sarà una sindica egregia ma è un bell’esempio di donna educata, gentile, carina e fine. I miei critici bigotti dicono che l’aspetto non deve contare in un sindaco. Replico che l’aspetto di questa femmina umana fa parte del suo stile, che non è ignobile, né becero, né aggressivo come quello di troppi politici e conduttori televisivi, uomini e donne.

Un sindaco, soprattutto di una città come Roma, è persona emblematica, rappresentativa, e può educare con il suo stile.

Ribadisco che ho votato LEU e ne sono contento e lo rifarò.

Speranza e Bersani mi piacciono. Hanno uno  stile e eloquio che non smentisce il loro titolo di onorevoli.

Virginia Raggi ha fatto e sta facendo la sindaca, pare non benissimo.

Tuttavia rappresenta e incarna un tipo umano che rischia di cadere in disuso e io la voterei perché il suo stile, ripeto, è discreto, riservato, elegante. Il suo eqloquio è chiaro, perspicuo. Non urla, non si agita, non inveisce.

So che ora si solleverà la canea delle proteste non contro di me che non conto nulla, ma nei confronti della Raggi, magari anche da parte delle tante conformiste che esultano quando una donna della quale conoscono solo il nome viene eletta al potere e magari perfino delle becere che lanciano anatemi e maledizioni contro Natalia Aspesi perché sostiene che le giuste denunce contro leviolenze e le ingiustizie subite dalle donne non devono  però ignorare  gli orrori della schiavitù di troppi esseri umani, femmine e maschi, i crimini delle guerre che uccidono i  bambini oltre le donne e gli uomini, né le enormi  disuguaglianze tra ricchi  e poveri che mantengono questi ultimi in condizioni di vita che non è vita umana.

La profuga libica o afgana o senegalese e le loro bambine non fanno parte della stessa categoria di Letizia Moratti e della sue figlie, tanto per fare un esempio. Il conformismo dei luoghi comuni dovrebbe imparare a distinguere quando lancia i suoi slogan

 

Bologna 12 maggio 2021 ore 17, 40

 

 giovanni ghiselli   

p. s.

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