Alla fine del III atto Enobarbo che ha osservato la furia di Antonio, la associa al terrore della caduta dopo la sconfitta : “to be furious /is to be frighted out of fear” (Antonio e Cleopatra, III, 13, 195-196) essere infuriato è essere spaventato al di là della paura.
Anche secondo E. Fromm l’ira deriva dallo spavento:“we see a man who shouts and has a red face. We describe his behavior as ‘being angry’. If we ask why he is angry, the answer may be ‘because he is frightened’ ‘Why is he frightened?’ ‘Because he suffers from a deep sense of impotence’. ‘Why is this so?’ ‘Because he has never dissolved the ties to mother and is emotionally still a little child’ ”[1], noi vediamo un uomo che grida e ha la faccia rossa. Descriviamo il suo comportamento dicendo che è arrabbiato. Se noi domandiamo perché è arrabbiato, la risposta può essere, perché è spaventato. Perché è spaventato? Perché soffre di un profondo senso di impotenza. Perché è così? Perché non ha mai reciso i legami con la madre ed è ancora emotivamente un bambino.
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