mercoledì 19 maggio 2021

Shakespeare, "Riccardo III". Quinta parte

L’ipocrisia del potere. Riccardo di Shakespeare e Tiberio di Tacito

 
Potete indicare alcuni dei nostri politici, se volete
 
Hastings dice che non darà il suo voto to bar - lat latin barra -  my master’s heirs - heres (III, 2, 53-54 ) per escludere gli eredi del re Edoardo IV;  non vorrà farlo a costo di morire to the death. Questa fedeltà infatti gli costerà la vita.
In effetti Riccardo ha già detto a Buckingham che bisognerà tagliargli la testa-  chop off his head- (III, 1, 193) se non si arrende ai loro complotti.
Cfr. le decapitazioni suggerite dai tiranni agli apiranti tiranni in Erodoto e Tito Livio.
 
Riccardo chiama tongueless-old latin dingua- blocks (III, 7, 42) pezzi di legno senza lingua i cittadini che non lo hanno acclamato.
 
Pindaro qualifica Aiace come a[glwssoς-
Nella Nemea VIII il poeta tebano ricorda il torto subito da Aiace a[glwsso~ (v. 24), privo di eloquenza: sicché l’invidia poté mordere il suo valore e prevalse l’odioso discorso ingannevole di Odisseo. 
 
Tuttavia alla fine Aiace ebbe giustizia: “a’ generosi/giusta di glorie dispensiera è morte;/né senno astuto, né favor di regi/all’Itaco le spoglie ardue serbava,/ché alla poppa raminga le ritolse/l’onda incitata dagl’inferni Dei” (Foscolo, Sepolcri, 220 ss.)
 
Buckingham che è complice dei delitti di Riccardo  è pure il regista della recita del principe il quale, come Tiberio negli Annales finge di recalcitrare  davanti alla proposta di prendere il potere.
Il duca complice dunque gli suggerisce di tenere in mano un libro di preghiere – get a prayer book in your hand (III, 7, 46) e di farsi affiancare da due uomini di chiesa - and stand between two churchmen (48).
Il potere criminale cerca spesso l’avallo della religione che non poche volte si presta. Si pensi al sacrificio di Ifigenia in Eschilo (Agamennone), Euripide (Ifigenia in Aulide)  e Lucrezio (De rerum natura) .
Il consigliere Buckingham dunque continua con il suo catechismo a Riccardo: “Play the maid’s part: still answer nay, and take it” (III, 7, 50) recitate la parte della verginella: rispondete sempre no, e prendete ciò che rifiutate.
 Esce Riccardo ed entra il sindaco di Londa,  the Lord Mayor, con dei cittadini. Buckingham dice che sta facendo anticamera ma teme che il duca non voglia dare udienza.
Si affaccia Catesby un altro sostenitore di Riccardo e attore della commedia diretta da Buckingham che gli domanda: “what says your lord to my request?” (57)   qual è la risposta del signore alla mia istanza?
Questo fautore della trama risponde che  Riccardo non riceve perché si trova all’interno con due padri reverendissimi piamente immerso in meditazioni e non vuole essere distolto from his holy exercise, dai suoi devoti esercizi (63).  
Buckingham chiede a Catesby di insistere perché perché lui, il sindaco e degli  assessori sono venuti a conferire in matter of great moment-no less importing than our general good (66-67) su materia di grande momento, non meno importante che il nostro bene comune.
Quindi parla al sindaco e agli altri presenti, dicendo : “questo principe non è un Edoardo (intendi suo fratello il re Edoardo IV morto da poco), non è un lascivo che si sollazza con le cortigiane, ma medita con due profondi teologi, non dorme to engross-L. grossus thick- his idle body (75) per ingrossare il suo corpo ozioso, ma prega per arricchire la sua vigile anima.
 
Torna Catesby ribadendo la ritrosia di Riccardo. Allora Buckingham rimanda Catesby dal principe perché lo preghi di nuovo, quindi dice ai presenti che comprende la tenacia del sant’uomo che non si lascia staccare delle preghiere e dalla fervida contemplazione.
Subito dopo Riccardo si affaccia sulla galleria tra due Vescovi
Vedremo che si farà pregare a lungo prima di “lasciarsi costringere ad accettare a world of cares (III, 7, 222)  un mondo di affanni.
 
Una scena del genere si trova negli Annales di Tacito.  Alla morte di Augusto (14 d. C.) i senatori asserviti rivolgono suppliche a Tiberio versae inde ad Tiberium preces (I, 11), ed egli varie disserebat de magnitudine imperii, sua modestia, della grandezza dell’impero e della propria insufficienza; solam divi Augusti mentem tantae molis capacem, solo la mente di Augusto era capace di reggere una mole tanto grande.  
Ma Tacito commenta plus in oratione tali dignitatis quam fidei erat, in tali discorsi c’era più ostentazione che verità e pure quando non voleva simulare suspensa semper et obscura verba, usava sempre parole vaghe e oscure , poi quando voleva simulare in incertum et ambiguum magis implicabantur, si avviluppavano sempre di più nell’indefinito e nell’equivoco.

Bologna 19 maggio 2021 ore 18, 43
giovanni ghiselli

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