NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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lunedì 24 maggio 2021

Shakespeare, "Riccardo III". Decima parte

Sangue vuole sangue
 
Riccardo sale sul trono aiutato da Buckingham.
Ma il re non è tranquillo e domanda al cortigiano favorito per quanto tempo potrà indossare gli emblemi della regalità
 Buckingham risponde: “ for ever let them last” (IV, 2, 7) , che durino per sempre!
L’usurpatore però teme il legittimo erede, il bambino Edoardo, figlio di suo fratello Edoardo IV il re morto da poco, e ha deciso di ammazzarlo con l’altro principino Riccardo.
Riccardo mette alla prova il cugino complice: “Ah Buckingham, now I do play the touch –to try if thou be current- L. currere to run-gold indeed ” (8-9), ora voglio saggiarti per provare se tu sei davvero oro corrente.
 
Due note: una che la parola germanica ha spesso un sinonimo neolatino oppure un altro termime neolatino dal significato analogo   
La seconda considerazione è che l’oro corrente è quello capace di delitti.
 
Si  ricordi  il già citato   Timone di Atene (IV, 3, 35-45) e il commento che ne fa
K. Marx scrivendo che nel denaro il grande drammaturgo inglese rileva:"la divinità visibile, la trasformazione di tutte le caratteristiche umane e naturali nel loro contrario, la confusione universale e l'universale rovesciamento delle cose"[1]..
 
Riccardo dunque rivela la propria intenzione criminale in forma di facilissimo indovinello coperta: “Young Edward lives-think now what I would speak- (10), il giovane Edoardo è vivo, pensa ora che cosa intendo dire.
Buckingham finge di non capire che Riccardo vuole il nipote morto, anzi  voule morti entrambi i figli del re già  defunto.
 L’usurpatore  avverte il cortigiano di cui ha cominciato a diffidare: “cousin, thou wast not wont to be su dull (17), cugino non eri solito essere così ottuso.
Quindi Riccardo si scopre del tutto e dichiara quanto vuole: “I wish the bastards dead” (18), voglio i bastardi morti. La sua passione del potere non si ferma nemmeno davanti all’uccisione di due bambini.
 
Nei Fratelli Karamazov Ivan ricorda le sofferenze dei bambini e sostiene che per evitarle si deve rinunciare anche all’armonia: “ sta bene che debbano soffrire tutti, per comperare a prezzo di sofferenze l’armonia futura; ma dimmi, che c’entrano i bambini? Dimmelo per piacere! E’assolutamente incomprensibile che debbano soffrire anche loro e acquistare a prezzo delle loro sofferenze questa armonia (…)  Hanno valutato troppo cara quell’armonia e non abbiamo mezzi per pagarne a tal prezzo l’ingresso. E perciò mi affretto a restituire il mio biglietto d’ingresso. E se sono un uomo onesto, devo restituirlo al più presto possibile[2].
 
Riccardo vuole una risposta concisa e precisa dal suo complice. Ma Buckingham rimane sul generico: Your Grace may do your pleasure (21), Vostra Grazia può fare quello che vuole
Ma il re lo accusa di freddezza: "Tut, tut, thou art all ice, thy kindness freezes" (22), va là, va là, tu sei tutto ghiaccio, la tua gentilezza gela.
 
E' una frase quale può dire un amante deluso che non sia stato accolto con sufficiente calore dall'amata e ne sospetta un tradimento.
 
Quando Anna Karènina scende dal treno a Pietroburgo e vede il marito che la aspetta prova una sentimento sgradevole: "In particolare la colpì la sensazione di scontentezza di sé che provava nell'incontrarsi con lui. Era una sensazione di vecchia data, ormai nota, simile allo stato di finzione che provava nei rapporti con il marito". Dopo avere conosciuto Vrònskij era diventata più cosciente di tale disposizione non buona verso Karènin.
Questo dunque saluta la moglie dichiarando di essere un marito affettuoso come nel secondo anno di matrimonio e aggiunge che bruciava dal desiderio di vederla. Ma lo disse: "con la sua voce lenta e sottile e con il tono che adoperava  quasi sempre con lei, un tono di irrisione verso chi avesse parlato così per davvero".
quindi Anna domandò: "Serëža sta bene?"
E il marito: "E' questa tutta la ricompensa per il mio ardore? Sta bene, sta bene". (Anna Karenina, Parte I, capitolo 30).
Recitano entrambi e sbagliano i toni tutti e due: non è possibile che restino insieme.
 
Ha detto bene Cesare Pavese: "odiamo una persona quando questa sbaglia tono" (Il mestiere di vivere 11 agosto, 1940)
 
Buckingham chiede some little breath, a pause (24), un po' di respiro, una pausa prima di pronunciarsi definitivamente. Altro tono sbagliato. Quindi esce ma è già caduto in disgrazia.
Catesby nota The king is angry: see, he gnaws his lip, il re è arrabbiato: guardate si morde il labbro  (27).
 
Infatti Riccardo è in collera verso l'ambizioso Buckingham che si è fatto guardingo e circospetto. Meglio frequentare dei giovani grulli e scervellati.
Il potere preferisce spesso circondarsi di stupidi e fa tagliare le teste pensanti come hanno notato Erodoto e Tito Livio.
Sicché Riccardo chiama un paggio e gli chiede di indicargli uno che l'oro corruttore-corrupting gold (34)- possa tentare a un'impresa di morte
Il paggio segnala Tyrrel a discontented gentleman (36),  un gentiluomo malcontento per le sue umili condizioni discordanti con lo spirito altero: gold were as good as twenty orators (37), l'oro andrebbe bene come venti oratori. Riccardo lo manda a chiamare.
Quindi dice tra sé (aside, a parte)  che Buckingham non sarà più il suo confidente.
Entra Stanley che dà a Riccardo la notizia della fuga di Dorset da Richmond.
A questo punto Riccardo decide di sbarazzarsi di Anne. Ordina a Catesby di spargere la voce che la regina sua moglie  is very grievous sick (51) è assai  gravemente malata.
Lui intanto la farà rinchiudere, poi farà sposare la figlia di Clarence a un gentiluomo oscuro e indigente.
 
Come fece  Astiage, il re dei Medi,  con la figlia Mandane facendole sposare Cambise, un persiano di rango non alto
Astiage fece due sogni inquietanti: nel primo vide la figlia che urinando sommergeva tutta l’Asia (Erodoto, I, 107), nel secondo  che dalla vagina di Mandane da lui fatta  sposaew con il persiano Cambise nasceva una vite che occupava tutta l’Asia ( Erodoto, I, 108).
Già spaventato dal primo sogno e dall’interpretazione datane dai Magi, Astiage diede alla figlia come marito  Cambise, un persiano di mediocre condizione
Al tempo del secondo  sogno Mandane era già incinta e  predissero al nonno che il nascituro avrebbe regnato al suo posto. Quindi Astiage consegnò il bambino al cortigiano Arpago perché lo uccidesse. Arpago fece portare il neonato da un bovaro di nome Mitridate. Sua moglie di nome Kunwv lo tenne e lo allevò al posto del proprio figlio partorito morto. Il bambino era Ciro che poi sconfiggerà suo nonno e fonderà l’impero persiano.
 
Ricevuto l’ordine, Catesby esce e Riccardo dice a se stesso che deve sposare la figlia di suo fratello Edoardo IV, Elisabetta dopo averne assassinato i fratelli bambini, 
Quindi  constata di essersi inoltrato tanto nel sangue (I am in so far in blood) che un delitto ne tira fuori un altro e non c’è più posto per la pietà lacrimosa (IV, 2, 64-65).
 
Ricordo che Macbeth  a sua volta identifica il meccanismo del potere con una scala i cui gradini sono vite umane da calpestare:"That is a step/On which I must fall down, or else o'erleap / For in my way it lies- " (I, 4), questo è un gradino sul quale devo cadere oppure scavalcarlo poiché si trova sulla mia strada.  Il gradino è Malcolm, un figlio del re ucciso.
Poi (III, 4): ci  sarà ancora sangue: blood will have blood, sangue vuole sangue.
Quindi: “I am in blood –stepped in, so far, that, should I wade- latino vadum- no more,-returning were as tedious  as go o’er” (Macbeth, III, 4) mi sono inoltrato tanto nel sangue che, se non passassi il guado, il tornare indietro sarebbe pericoloso come l’andare avanti.

Bologna 4 maggio 2021 ore 21e 25
giovanni ghiselli

p. s
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[1] Manoscritti economico-filosofici del 1844, p. 154.
[2] F. Dostoevskij, I fratelli Karamazov (v, 4) .

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