venerdì 21 maggio 2021

La gara tra Isabella Conti e Matteo Lepore.

 


Qui a Bologna c’è uno scontro piuttosto aspro sulle primarie per  candidarsi all’elezione del sindaco

Io ho la residenza a Pesaro, quindi non voteò a Bologna ma voglio dire il mio parere. Ho già provato a scrivere ai due contendenti che non mi hanno risposto, quindi non scrivo per dare suggerimenti a loro che non mi leggono, o se mi leggono non mi scrivono, ma per i miei lettori, non pochi dei quali, immagino, voteranno a Bologna. Dico subito che non critico la Conti e Lepore sperando che vinca un candidato di destra chiunque egli o ella sia, ma vorrei metterli in guardia dal commettere errori che potrebbero provocare la deprecabile disfatta della sinistra. Anche se loro due non mi leggono, magari mi segue qualcuno dei loro potenziali elettori e potrebbe avvertirli.

Per quanto riguarda Isabella Conti, l’argomento maschilismo-femminismo a me pare obsoleto e pure strumentale. Uomini e donne sono esseri umani e i loro valori, i loro meriti non dipendono dal genere.  Credo che ai defunti, donne e uomini, poco importi che una piazza sia chiamata con il loro nome. Per mantenere nella memoria degli ancora viventi le nobili gesta delle persone belle, donne e uomini, ci vuole altro: la scuola, una buona scuola prima di tutto. Poi il cinema, il teatro, le conferenze.

I politici che aspirano a ruoli di rilievo dovrebbero volare più in alto rispetto ai luoghi comuni sentiti già mille volte in decine di trasmissioni.

La taccia di maschilista o di donna sottomessa al potere maschile oramai fa venire in mente la caccia alle streghe di un tempo remoto o l’infamia e il disonore appiccicati alle  “maddalene” di un tempo ancora quasi recente.

Le persone prima o poi capiscono che il flusso dei luoghi comuni continuamente ripetuti si impaluda presto nei pantani dei pregiudizi e dei dogmi, brodi di coltura dell’ intolleranza e del razzismo.

Vengo a Matteo Lepore. Bene ha fatto a proporre di inserire lo ius soli nello statuto del comune. Una  proposta di sinistra.

Meglio ancora avrebbe fatto a chiarire di che cosa precisamente si tratti. Anche chi conosce il latino può non sapere di quali atti e fatti consista.

La mascherina rosa invece è solo una maniera da parata. Non aiuta le donne.

Insomma chi vota vuole proposte concrete, facilmente comprensibili e misurabili, anzi commisurabili alle proprie esigenze

Per oggi mi limito a questo. Siccome però spero davvero che non prevalga la destra continuerò a pungolare i due cavalli punzecchiandoli  come un tafano perché non commettano errori tali da avvantaggiare  gli avversari della parte davvero opposta la cui vittoria elettorale non sarebbe benefica per la città

Bologna 21 maggio 2021 ore 19, 20

giovanni ghiselli

p. s

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