L’ eterna ridicolizzazione degli avversari politici.
Il Coro lancia un’altra accusa a Paflagone: dall’alto delle rocce avvisti i tributi degli alleati come si fa con i tonni (qunnoskopw'n. 312). Non senza la mattanza. Cfr. la proposta di Cleone di ammazzare tutti i cittadini di Mitilene, l’alleata ribelle nel 427.
Salsicciaio procede con i rinfacciamenti a Paflagone delle sue malefatte: manipolazione di buoi macellati e sottrazione di carne ai contadini.
Servo I gli rinfaccia uno tiro che lo mise in ridicolo: “prima di arrivare nel borgo di Pergase nuotavo nelle scarpe” (e[neon ejn tai" ejmbavsin, 321). Può darsi che Cleone gli abbia assegnato un compito troppo grande. Forse quello di Sfacteria ma non è probabile perché l’impresa ebbe successo. Certo è che non è chiaro. Quindi la confusione è dappertutto, come il naufragio nel Satyricon.
In ogni caso la ridicolizzazione dell’avversario è una costante della schermaglia politica. Ne abbiamo sentite tante su Berlusconi, su Renzi e dette da Renzi il rottamatore dei vecchi ruderi inservibili, e così via.
Ultimamente Salvini si presenta parecchio ingrassato per cui siamo pronti a godere del chiasso che in Italia si fa del bue grasso.
Del resto non gli è mancato il successo, sicché: Italiani “date passo al trionfo del bue grasso”.
giovanni ghiselli
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