Paflagone esce dalla casa di Demo ed entra in scena.
Accusa i due servi del Popolo di avere istigato i Calcidesi alla rivolta ricevendo in cambio una coppa calcidica.
Giura per i 12 dèi di cui c’era un altare nell’Agorà che scoprirà la congiura che spinge i Calcidesi alla ribellione per rovesciare la democrazia.
Il fatto storico è che la città di Calcide nell’Eubea si era ribellata ad Atene nel 445.
Il salsicciaio accenna a fuggire e Servo I lo prega di non tradire la loro causa. Quindi invoca l’aiuto dei Cavalieri cui arrivo è preannunciato dalla polvere.
Parodo 242-302
Il corifeo incita gli altri cavalieri a colpire Paflagone il farabutto capace di ogni malefatta pai'e pai'e panou'rgon (247).
E’ un telwvnh", un pubblicano, un agente delle tasse, quindi bisogna colpire questo burrone, un’ ingorda Cariddi di rapina favragga kai; Cavrubdin ajrpagh'" (248). Il panou`rgo" compie azioni scellerate pollavki" th`" hJmevra" molte volte al giorno (250).
L’obiettività epica per la quale il nemico esterno, lo spartano per esempio o il Persiano, viene considerato spesso con rispetto, non viene mantenuta nei confronti del nemico interno, quello di classe.
Paflagone chiama in aiuto i vecchi eliasti confratelli nel triobolo- w\ gevronte" hJliastaiv, fratere" triwbovlou -255- i giudici dell’Eliea, il tribunale popolare, ai quali Cleoni aveva alzato la paga da due a tre oboli.
Nelle Vespe del 422 Aristofane presenterà questi giudici come profittatori fanatici e parziali, plagiati e sfamati dal regime e persecutori dei ricchi.
In questi Acarnesi Paflagone-Cleone ricorda agli eliasti che li nutre gridando a dritto e a rovescio- ejgw; bovskw kekragwv"- 256.
Urlare è la negazione del dialogo, del parlare civile e dialettico e viene approvato da chi non sa o non vuole riflettere.
Il Corifeo rinfaccia a Paflagone diverse ruberie e vessazioni.
Divori i beni dello Stato- ta; koina; katesqivei"- 257) e palpi come fichi-kajposukavzei" 258) e comprimi i magistrati che devono rendere i conti per vedere chi è acerbo o maturo wjmov" h} pevpwn (260) o non ancora maturo.
Penso che intenda maturus oboedientiae et iniquitati.
E freghi il cittadino poco accorto (ajmnokw'n- ajmnov" , agnus e koevw, caveo, mi accorgo), ricco, non malvagio e pauroso nell’agire, lo fai venire dal Chersoneso tracio (il granaio di Atene), lo stringi tra le braccia, poi gli fai girare le spalle e glielo fai entrare.
E’ un aspetto ridicolo della persecuzione contro i ricchi praticata dai demagoghi cari al popolo e odiati dalla classe abbiente.
E’ difficile che un ricco, soprattutto se arricchito con il commercio come i commercianti del Chersoneso, sia poco accorto.
Paflagone cerca di ingraziarsi i cavalieri dicendo che intende proporre di innalzare per loro un monumento al valore.
Il Corifeo non gli dà retta e mette in guardia il coro: ci abbindola con le chiacchiere come se fossimo dei vecchi.
Lo accusa di essere vago di ciance e di virtù nemico.
Quindi lo minaccia e fa il gesto di prenderlo a calci nel ventre.
Paflagone chiama in aiuto la città e il popolo su cui aveva un reale ascendente.
Cosa che non hanno potuto fare i politici della nostra prima repubblica quabìndo caddero sotto i colpi di alcuni magistrati siccome non avevano avuto il sostegno del popolo ma il favore di un governo esterno che poi è venuto meno quando, caduto il muro di Berlino e l’impero sovietico, quei politici asserviti e i loro partiti servivano più.
Il corifeo rinfaccia a Paflagone il fatto che gridando cerca di mettere a soqquadro la città. La confusione danneggia gli onesti e favorisce i disonesti.
In questi ultimi tempi per accrescere la confusione si è tolta chiarezza e perspicuità alle parole: chi parla e perfino chi scrive cerca di non farsi capire. Molte trasmissioni televisive a partire dai telegiornali e il doppiaggio dei film presentano dizioni spesso incomprensibili per molti tra quanti ascoltano.
La pubblicità invece è gridata con chiarezza perché deve entrare nel cervello e nell’anima.
Paflagone conferma la propria fiducia nell’urlo con il quale conta di volgere in fuga i coreuti avversi.
Ma il corifeo brandisce l’arma segreta dei nemici di Paflagone: un altro becero che lo superi in impudenza- ajnaideiva/ - (277).
Dopo Brodolini abbiamo avuto i Craxi e i Martelli, poi i Bossi, quindi i Salvini, i Di Maio e le Meloni. Di peggio in paggio.
Paflagone accusa il Salsicciaio di intesa con gli Spartani e
Salsicciaio ribatte che Paflagone fa delle scorpacciate nel Pritaneo dove entra kenh'/ th'/ koiliva/ a stomaco vuoto e ne esce a pancia piena pleva/ (280-281).
Cleone aveva acquisito il diritto di pranzare nel Pritaneo in seguito alla vittoria di Pilo e il venditore di trippa ora lo accusa di essere un budellone.
Nel proemio della Teogonia , Esiodo ci racconta della sua vocazione. Badava al gregge che pascolava sotto l'Elicona, (in Beozia) quando le Muse gli diedero il bastone da rapsodo. Esse intrecciano belle e incantevoli danze sulla cima dell'Elicona e, guizzando con agili piedi, inneggiano agli dei: ad Afrodite dalle ciglia palpitanti 16, ad Atena dagli occhi splendenti, a Crono dai tortuosi disegn (18). Le figlie di Zeus e della Memoria sono Clio (storia), Euterpe (flauto), Talia (commedia), Melpomene (tragedia), Tersicore (danza), Erato (lirica), Polimnia (pantomima), Urania (astronomia) e Calliope (epica), la più prestante di tutte (79).
Le Muse dissero:"pastori, solo ventri "gastevre" oi\on " (Teogonia, 26)
giovanni ghiselli
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