Paflagone minaccia Salsicciaio di farlo nominare trierarco cioè armatore e finanziatore di una trireme, una prestazione molto gravosa che veniva assegnata ai cittadini ricchi i quali in genere non gradivano mentre ne era contento il popolo.
La trierarchia era la liturgia, il contributo pubblico, più gravoso.
Il trierarca doveva fare riparare la nave se si rovinava: farò in modo che tu ne prenda una trireme dalla vela fradicia aggiunge Paflagone o{pw" iJstivon sapro;n lavbh/" (917)
Le imposizioni gravose pesavano sui ricchi mentre ora le tasse le pagano fino in fondo solo i lavoratori a reddito fisso: questi-quorum ego- con la ripresa economica, se ci sarà, riceveranno altra oppressione dall’inflazione. Paflagone dunque paflavzei (919) , ribolle, e bisogna togliergli i tizzoni da sotto. Una metafora che dà un’immagine molto concreta. Lo scrittore bravo rimane realista, collegato alla realtà delle cose anche quando usa le metafore. Le parole scritte devono mostrare immagini di cose e persone reali.
Altrimenti leggerle significa perdere tempo.
Paflagone torna a minacciare: mi pagherai il fio ijpouvmeno" tai'" eijsforai'" (924) oppresso dalle tasse (ijpovw, i\po"= peso e pressa) mi adopererò perché tu sia recensito tra i ricchi- ejgw; ga;r eij" tou;" plousivou"- speuvsw s j o{pw" a]n eggrafh`" 925-926.
Significa sobbarcarsi l’imposizione di doveri fiscali piuttosto pesanti.
Salsicciaio manifesta questo auspicio –eu[comai dev soi tadiv - 928 che Paflagone abbia messo a friggere sul fuoco una padella di calamari- to; me;n tavhnon teuqivdwn (929) poi gli sia venuto in mente di fare una proposta in assemblea in favore dei Milesi che gli hanno pomesso un talento, quindi per arrivare in tempo si sia messo a ingollare in fretta quella prelibatezza, e, mentre si abbuffava, uno sia arrivato a chiamarlo, e lui volendo arraffare quel talento si strozzi. Hoc est in votis.
Demo comincia a convincersi: dice a Paflagone: “mentre affermavi di amarmi mi hai nutrito di aglio, cioè mi hai esasperato. Quindi gli chiede la restituzione dell’anello kai; nu'n ajpovdo" to;n daktuvlion : tanto non sarai più il mio amministratore wJ" oujkevti tamieuvsei" (947)
Paflagone restituisce il simbolo ma avverte che qualcuno si rivelerà più canaglia panourgovtero" (950).
Demo nota che l’anello però non ha il sigillo (shmei'on) che dovrebbe avere impresso per essere il suo: un involtino di grasso bovino arrostito.
C’è un gioco di parole: tra dhmov" “grasso” e dh'mo" “popolo”
Un involtino populista
Il sigillo invece è un lavro" un gabbiano che a bocca aperta arringa il popolo da uno scoglio.
Viene in mente Love’s Labour’ s lost[1], dove Ferdinando re di Navarra definisce il tempo il cormorano che divora “cormorant devouring Time” (I, 1)
Demo non vuole quell’anello appartenuto all’ingordo Cleonimo. un grassone vorace e dissoluto già menzionato da Aristofane negli Acarnesi (88, 844) .
Demo dunque dà l’incarico di amministratore a Salsicciaio
Ma il vinto non cede e riprendono le promesse e le minacce da parte di entrambi.
Paflagone avverte Demo che dando retta ad Agoracrito salsicciaio- j Agoravkrito" ajllantopwvlh" diventerà un otre floscio- ajll j eja;n toutw/ pivqh/-molgo;n genevsqai dei` se-
Una prospettiva terrificante per ogni essere umano che rispetti se stesso. Tale minaccia andrebbe rivolta a tutti quelli che fanno strame del proprio corpo.
Ginnastica s Musica breve excursus
Platone nella Repubblica ripartisce l’educazione in ginnastica e musica (376e : hJ me;n ejpi; swvmasi gumnastikhv, hJ d j ejpi; yuch' mousikhv). La musica non è solo una questione di suono e di ritmo ma comprende anche il logos.
La ginnastica è l’altra metà della paideia (403c)
L’anima pregevole giova al perfezionamento del corpo (403d): una buona anima (yuch; ajgaqhv) con la sua virtù rende il corpo quanto più è possibile ottimo (wJς oi|ovn te bevltiston). Quindi si deve formare prima il lato spirituale. Il modello della forza fisica è l’atleta e i guerrieri sono gli atleti del più grande agone. La ginnastica deve essere semplice aJplh' gumnastikh', sorella della semplice la musica.
La semplicità hJ aJplovthς della musica genera saggezza nelle anime, quella della ginnastica salute nei corpi.
Quando abbondano sfrenatezza (ajkolasiva) e malattie (novsoi) si aprono molti tribunali e ospedali dikasthvriav te kai; ijatrei'a polla; ajnoivgetai (405)
Tribunali e ospedali sono sintomi di una paideia malsana
Aristotele nella Politica sostiene che musica e ritmo hanno un contenuto di ethos e ne deduce l’importanza per l’educazione (VIII, 5).
Lo scopo della ginnastica è la formazione del coraggio. Anche questa forma l’anima. coloro che usano solo ginnastica però sono ajgriwvteroi tou' devontoς; quelli che praticano solo la musica sono malakovteroi (410 d).
La sola musica rammollisce quello non irascibile e rende l’irascibile eccitabile e iracondo. Diventano irritabili e iracondi invece che coraggiosi akravcoloi kai; ojrgivloi anti; qumoeidou'ς (411c). L’elemento irascibile educato diviene coraggioso
Chi fa solo ginnastica del resto diventa misovlogoς kai; a[mousoς, odiatore del logos e estraneo alle muse, non fa più uso della persuasione che si ottiene con il parlare (kai; peiqoi' me;n dia; lovgwn oujde;n e[ti crh'tai) ma agisce in ogni cosa con violenza e selvatichezza (biva/ de; kai; ajgriovthti), come una bestia (w{sper qhrivon) e vive nell’ignoranza e nella goffaggine (ejn ajmaqiva/ kai; skaiovthti), con mancanza di ritmo e di grazia (meta; ajrruqmivaς te kai; acaristivaς zh'/). 411d-e
Musica e ginnastica dunque costituiscono l’unità inscindibile dell’educazione. Sono le due forze formatrici della natura umana
Agoracrito salsicciaio ribatte che se Demo presterà fede a Paflagone diventerà circonciso fino alla base del glande.
Secondo Freud la pratica della ciconcisione venne agli Ebrei dagli Egiziani attraverso Mosè, un seguace del faraone Amenofi III , che avebbe portato anche il monoteismo tra gli Ebrei (L’uomo Mosè e la religione monoteista)
Paflagone menziona i suoi oracoli i quali dicono che Demo con una veste di porpora-aJlouvrgida-e[cwn (967-968) e coronato di rose farà causa a un uomo-donna Smicita e al suo patrono, dato che le donne non avevano capacità giuidica.
Non si dimentichi che la porpora dal tappeto dell’Agamennone di Eschilo, alle vele della nave di Cleopatra, al mantello di Cristo ecce homo a quello di Giuliano Augusto preannuncia la morte.
I due nemici vanno a prendere gli oracoli
Pesaro 10 agosto 2021 ore 11, 40
giovanni ghiselli
p. s
ieri durante un giro notturno nella baia flaminia sono caduto dalla bici facendomi male al fianco destro, tuttavia oggi pedalerò in salita lo stesso. Dopo questa musica necessaria la non meno necessaria ginnastica, quindi un desinare commisurato alla necessità dello studio del pomeriggio e allo sport della sera. Questo devo a me stesso e a quelli che mi vogliono bene. Non molti invero, perciò devo da conto ciacuno di loro
Baci a tutti voi che mi leggete, magari anche lasciandovi educare.
Nessun commento:
Posta un commento