Parabasi I 498-810
Il Corifeo si rivolge al pubblico come profeta, portavoce di Aristofane: fate attenzione ai nostri anapesti (504)
-due brevi e una lunga un piede “battuto a rovescio” rispetto al dattilo-
Il cavaliere dice che il poeta, Aristofane, odia gli stessi odiati dal Coro e valorosamente marcia contro Tifone e Uragano.
Titani e Giganti, gli eterni nemici dell’ordine e della cultura. Zeus li ha sepolti nel Tartaro.
Il corifeo spiega perché Aristofane ha esitato prima di assumere la regia dei drammi precedenti diretti da Callistrato:
" non per stoltezza gli è capitato di indugiare ma poiché riteneva che mettere su una commedia è l'impresa più difficile di tutte", ajlla; nomivzwn/kwmw/didaskalivan ei\nai calepwvtaton e[rgon aJpavntwn"(vv. 515-516).
Gli autori di commedie e i politici che vengono a noia.
Nella Parabasi il coro avverte che il drammaturgo deve essere cauto con il pubblico il quale abbandona gli autori una volta osannati, appena questi invecchiano e perdono la vena
Plutarco ricorda che Pericle non si presentava spesso in pubblico, ma come ad intervalli (oi|on ejk dialeimavtwn) per evitare abitudine e sazietà (to; sunece;ς feuvgwn kai; to;n kovron [1]).
Magnete che aveva vinto molte volte, ronzato come i moscerini ed era diventato verde al pari delle rane, divenuto vecchio venne rigettato siccome gli era venuto meno il motteggiare- ejxeblhvqh presbuvth" w[n, o{ti tou` skwvptein ajpeleivfqh- Cavalieri 525.
Cratino un tempo grondava lode e veniva cantato nei conviti tanto fiorì quell’uomo- ou[tw" h[nqhsen ejkei`no" (530)
Ora lo vedete delirare senza provarne nemmeno pietà, le corde si allentano, le connessure non tengono e va in giro con una corona secca in testa, morto di sete- stevfanon me;n e[cwn au\on, divyh/ ajpwlolwv" (Cavalieri, 533).
Quindi Cratete che vi congedava offrendovi la colazione, impastando dalla delicatissima bocca idee di grande urbanità (539-540) . E’ stato l’unico a resistere sebbene non gli siano mancate le cadute.
Pensate ai nostri politici trionfanti per qualche tempo, poi caduti nell’oblio o addirittura nel disprezzo.
Mi viene in mente Bossi per tutti. Quindi Macbeth:"Life's but a walking shadow; a poor player ,-that struts and frets his hour upon the stage,-and then is heard no more: it is a tale- told by an idiot, full of sound and fury-signifying nothing " (V, 5), la vita è solo un'ombra che cammina; un povero attore che si pavoneggia e si agita sul palcoscenico nella sua ora, e poi non se ne parla più, è una storia raccontata da un idiota, piena di frastuono e foga, che non significa nulla.
Magnete vinse alle Dionisie del 472.
Cratino vinse la gara comica del 423 battendo le Nuvole di Aristofane con il Fiasco (Putivnh). La Commedia, moglie legittima del poeta, lo accusava di tradirlo con l’Ebbrezza e di correre dietro ai vinelli giovani. Il poeta rispondeva che un bevitore d’acqua non avrebbe potuto creare nulla di bello.
Cratino coniò il verbo eujripidaristofanivzein, euripidaristofaneggiare.
Cratete fu attivio dal 450 al 430. Le sue commedie erano prive di vis polemica. Seguiva il modello di Epicarmo ricorrendo spesso al mito. Lamia per esempio raccontava della regina libica che trasformate in un mostro mezza donna e mezzo asino divorava i bambini
Perciò Aristofane ha preso tempo: prima di mettere mano al timone bisogna fare il rematore (ejrevthn genevsqai) , poi stare a prua e osservare i venti, e infine kuberna'n (544) pilotare la nave per proprio conto. C’è tutta una serie di metafore nautiche
Ora dal momento che è stato saggio e saltava su stoltamente a raccontare sciocchezze - o{ti swfronikw`" koujk ajnohvtw" ejsphdhvsa" ejfluavrei (545) , levate grandi applausi per il poeta affinché se ne vada radioso lavmponti metwvpw/ (550) con la fronte sfolgorante (era calvo)
giovanni ghiselli
Nessun commento:
Posta un commento