Già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino. Collaboratore di vari quotidiani tra cui "la Repubblica" e "il Fatto quotidiano", autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re, Antigone di Sofocle; Medea, Baccanti di Euripide; Omero, Storiografi greci, Satyricon) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova)
NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica
Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica
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giovedì 9 settembre 2021
Aristofane le Vespe 19. L’estremo della parresia.
Il coro rivendica ad Aristofane il merito di non avere mai dato retta a nessuna pressione per non rendere mezzane le muse di cui si avvale-i{na ta;" mouvsa" ai|sin crh`tai mh; proagwgou;" ajpofhvnh/ (1028) e di essersela presa non con gente dappoco ma di assalire i più potenti con impeto degno di Eracle.
Da noi un coraggio del genere lo ebbe Pasolini che venne ammazzato.
Il poeta è messo subito a lottare proprio con quello dalle zanne aguzze (xusta;ς tw`/ karcarovdonti, 1031). E’ Cleone, il cinghiale, circondato da cento teste di adulatori lamentosi che gli leccavano tutto intorno la testa—ejkato;n de; kuvklw/ kefalai; kolavkwn oijmwxomevnwn ejlivcmw`nto- peri; th;n kefalhvn (1033-1034). Questo demagogo aveva la voce di un torrente rovinoso e fetore di foca, coglioni immondi di Lamia e culo di cammello (prwkto;n de; kamhvlou, 1035).
Vedendo un tale mostro- toiou`ton ijdw;n tevra" (1036) , Aristofane non si è lasciato spaventare né corrompere, ma combatte ancora per voi- ajll j uJpe;r uJmw`n e[ti kai; nuni; polemei` (1037)
L’anno scorso poi assalì gli incubi e le febbri che di notte soffocavano i padri e strozzavano i nonni e incombendo sui vostri letti appiccicavano giuramenti e citazioni e testimonianze su quanti di voi amate il quieto vivere ejpi; toi`sin ajpravgmosin uJmw`n (1040) in modo da farvi saltare su atterriti e correre dal polemarco che presiede il tribunale.
Aristofane vanta il proprio coraggio ma dovrebbe pure riconoscere che ha fruito di una parresìa impensabile sotto altri regimi.
Sono contento di assumere io questo compito
Pesaro 9 settembre 2021
giovanni ghiselli
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