lunedì 13 settembre 2021

Le Rane di Aristofane. I parte

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Le Rane, del 405. Vinse il primo premio alle Lenee ed ebbero una seconda rappresentazione alle Dionisie successive.

 

 Frinico comico ebbe il secondo premio con le Muse di argomento affine ma dall’Ade recuperava Sofocle. Terzo Platone comico con il Cleofonte dove attaccava il demagogo.

Dioniso è  presente nelle commedie più che nelle tragedie.

Nel Dionisalessandro, dove Cratino attaccava Pericle, Il protagonista era Dioniso camuffato da Paride. Il dio dunque dunque aveva scatenato la guerra di Troia come Pericle, irresponsabilmente, quella del Peloponneso.

 

 

Vediamo ora il contenuto delle Rane e cerchiamo di commentarlo non meno bene di come si è fatto con Acarnesi, Cavalieri, Nuvole e Vespe. Se gli iscritti al corso vorranno indicarmi le loro preferenze tra le commedie restanti ne terrò conto.

 

Il servo Xantia entra in scena su un asino. Lo segue Dioniso camuffato da Eracle. Il dio  ha una stola femminile di color giallo. Dioniso è effeminato ma è ambiguamente pure un uomo forte, sicché ha in mano una clava e addosso una pelle di leone.

Questa duplicità del dio bello e seduttivo come un efebo o una ragazza e pure duro, cattivo, feroce come un guerriero assetato di sangue è resa nei fatti rappresentati dalle Baccanti di Euripide.

Nemmeno in questa commedia mancano le oscenità che dovrebbero avere forza apotropaica.  Tuttavia Dioniso chiede a Xantia di non dire le solite cose stercorarie che lo fanno invecchiare e disgustano il pubblico. Comunque Xantia le ha dette. Non posso dire che se nessuno mi leva di dosso questo peso ajpopardhvsomai  scorreggerò? (v. 10).

 Fare teatro e valutarne i modi  è metateatro, teatro che parla del teatro, ed è un aspetto di questa commedia

 

Dioniso vuole novità

 

La ricerca di novità: nella parabasi delle Nuvole (del 422) Aristofane si vanta di presentare tutti gli anni nuove creazioni: vv. 546-7): “oujd j ujma'ς zhtw' eJxapata'n di;ς kai; tri;ς/ tau[t j eijsavgwn-ajll j ajei; kaina;ς ijdevaς eijsfevrwn sofivzomai” , non cerco di ingannarvi presentando due o tre volte la stessa storia, ma mi stillo il cervello per darvi sempre nuove creazioni.

 

Xantia viene maltrattato e  si pente di non avere combattuto alle Arginuse (anno 406) come gli schiavi che vennero poi liberati (Rane, v. 33). Nei drammi di Aristofane entrano la politica, la guerra, la storia.

I due vanno a bussare da Eracle il quale ride vedendo la pelle di leone sulla stola gialla leonth'n ejp krokwtw'/ (46).

Una contraddizion che nol consente.

 Inoltre coturno e clava kovqornoς kai; rJovpalon che ci fanno insieme? (v. 47)

Dioniso dice di essere montato su Clistene, un noto invertito.

Poi anticipa il miles gloriosus dicendo di avere affondato 12 o 13 navi nemiche.

Aggiunge che leggeva l’Andromeda di Euripide che è un idolo polemico di Aristofane e fa spesso la parodia, il travestimento burlesco dei suoi versi. Andromeda esposta su uno scoglio marino come offerta a un mostro viene salvata da Perseo che  impietra il mostro con la testa di Medusa. Dioniso sente il desiderio ( i{meroς) di Euripide: gli manca (povqoς). Una brama che lo divora.

devomai poihtou' dexivou (71), ho bisogno di un buon poeta. Quelli buoni non ci sono più e quelli che ci sono ora cattivi- oij me;n ga;r oujkevt j eijsivn, oij d’o[nte" kakoiv (73)

Non c’è Iofonte sulla terra? Chiede Eracle.

Era il figlio dal quale Sofocle venne accusato di demenza paranoivaς krinovmenoς. E perché non portare sulla terra Sofocle?

Dioniso: no, prima devo vedere se Iofonte sa scrivere una tragedia da solo. Poi Euripide è panou'rgoς  (80)  capace di tutto e mi aiuterà a uscire con lui, mentre Sofocle era eu[koloς  da vivo e lo è pure da morto .

 

Frinico comico nelle Muse del 405 svolgendo un tema simile a questo definisce Sofocle mavkar, eujdaivmwn, dexiovς, beato felice, fortunato . Sofocle veniva riportato sulla terra.

 

La buona indole di Sofocle eu[koloς 

Tutta l'opera di Sofocle indica l' u{bri", la prepotenza, come madre della tirannide  e di  ogni dismisura. "Non invano il coro della tragedia sofoclèa parla sempre dell'assenza di misura quale radice di ogni male" .  Secondo il poeta, nel cosmo c'è un ordine, più grande e più vero di quello delle leggi scritte dagli uomini ed essi devono comprenderlo e rispettarlo.

"Il destino dell'uomo è inserito nell'ordine divino del mondo; e quando l'ordine divino e il disordine umano vengono al cozzo, si sprigiona la scintilla della tragedia. ( …) In base a tutti i drammi di Sofocle risulta evidente che le leggi non scritte non sono costituite esclusivamente né dalle tradizioni familiari né dal rituale mortuario. Le leggi non scritte regolano l'intero ordinamento divino del cosmo"  .

“Ogni respiro che facciamo lo prendiamo dal cosmo. Inaliamo la sua aria; parliamo con il suo fiato; il suo pneuma è la nostra ispirazione. La parola “cosmo” indica un mondo conformato dall’estetica. “Cosmesi” e “cosmetica”, che derivano dal greco kovsmo~, alludono al significato greco originale, quando la parola rimandava alle vesti delle donne, alla decorazione e agli abbellimenti, a tutto ciò che è idoneo, ordinato, arredato e ben disposto, con connotazioni etiche di proprietà, decenza, onorabilità. L’immaginazione estetica è la modalità primaria di conoscenza del cosmo e il linguaggio estetico il modo più appropriato per formulare il mondo” .

“L’impressione di compostezza, di equilibrio, di lucida razionalità che molte rheseis sofoclee ci trasmettono è in realtà il frutto della somma perizia del poeta, il prodigio di una genialità espressiva capace di tradurre in forme di austera e semplice eleganza sentimenti, passioni e tensioni di eccezionale intensità” .

Secondo me Sofocle è il poeta sommo per la densità significativa dei suoi versi.

 

giovanni ghiselli

 

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