Già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino. Collaboratore di vari quotidiani tra cui "la Repubblica" e "il Fatto quotidiano", autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re, Antigone di Sofocle; Medea, Baccanti di Euripide; Omero, Storiografi greci, Satyricon) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova)
NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica
Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica
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sabato 11 settembre 2021
Aristofane le Vespe 21. I vecchi guerrieri reduci dalle grandi battaglie e i giovani fuchi.
I vecchi del coro rivendicano il valore delle loro chiome che fioriscono più bianche del cigno “kuvknou te poliwvterai dh;- ai{d j ejpanqou`sin trivce" (1064-1065).
Ma anche da questi residui bisogna ricevere vigore giovanile- ajlla; kajk tw`n leiyavnwn dei`- tw`nde rJwvmhn neanikh;n scei`n (1066-1067)
Come noi antichisti ne ricaviamo da quanto resta delle letteratura e dell’arte classica.
Io credo che la mia vecchiaia valga più dei riccioli di molti giovani e del loro contegno e il loro essere di culo largo- ejgw; toumo;n nomivzw-gh`ra"- ei\nai krei`tton h] pollw`n-kikivnnou" neaniw`n kai;- sch`ma kreujruprwktivan (1067-1070).
In questa I parabasi delle Vespe il coro spiega il significato del vitino di vespa mevson diesfhkwvmenon (1072) e del pungiglione con cui si presenta. Vuole chiarire tutto, in modo che anche l’ a[mouso" l’ignorante (1074) capisca.
I coreuti dicono di essere i soli davvero legittimamente Attici- jAttikoi; movnoi dikaivw" , ejggenei`" aujtovcqone"-indigeni autoctoni (1076)
Quindi rivendicano il loro valore di Ateniesi autentici nelle guerre persiane- ajndrikwvtaton gevno" (1077) stirpe valorosissima che giovò alla patria in battaglia quando il barbaro scese a soffocare nel fumo e distruggere con il fuoco tutta la città- tw`/ kapnw`/ tuvfwn a[pasan th;n povlin kai; purpolw`n (1079).
Il fumo e il fuoco mi hanno spinto a tornare su questo anniversario dei due 11 settembre di fumo, di fuoco e di sangue.
Tanto nel 1973 quanto nel 2001 abbiamo visto questo scempio.
Ora ci fanno rivedere solo quello più recente.
Io invece torno a ricordare quello più antico quando vennero distrutti non solo degli edifici e tante vite umane ma anche la democrazia e la libertà di un popolo intero, venne ucciso il Presidente Allende eletto liberamente dai Cileni, vennero imprigionati, torturati e uccisi tanti suoi sostenitori e partigiani da un pugno di felloni ispirati dalla più grande potenza del continente.
Quei traditori poi tennero in pugno il potere sul popolo cileno oppresso per diversi anni, e il mondo occidentale non ha mai mosso un dito per impedire tale abominio.
Certo è stato un crimine anche la distruzione delle torri gemelle ma questo è stato giustamente abominato per anni e lo è ancora, e inoltre è stato vendicato su colpevoli, veri e pure presunti.
Dunque io rendo di nuovo onore al compagno Presidente Salvador Allende e a tutti i Cileni imprigionati, torturati e uccisi da quei mercenari traditori.
Pesaro sabato 11 settembre 2021 ore 10, 26
Ma non c’è niente di più virile di una vespa attica. Ne sanno qualcosa i Persiani. Li affrontammo sta;" ajnh;r par j a[ndr j, uJp j ojrgh`" th;n celuvnhn ejsqivwn (1083) mangiandoci le labbra per ira.
C’è forse il ricordo di Tirteo (VII secolo)
Leggiamo alcuni versi del fr. 10 W.
"o giovani, combattete rimanendo saldi gli uni accanto agli altri/
e non date inizio alla turpe fuga né alla paura,
ma grande e coraggioso rendete il cuore nel petto
e non dovete amare la vita (mhde; filoyucei't j ) mentre combattete contro i nemici"(vv.15-18).
La conclusione del frammento è un invito affinché
"ognuno rimanga dov'è, poggiato su entrambi i piedi
piantato a terra, mordendo le labbra con i denti"( cei'lo~ ojdou'si dakwvn, vv. 31-32).
Il coro delle Vespe ricorda: “comunque verso sera con il favore degli dèi li cacciammo. La civetta glau`x- uccello della dea Atena- prima della battaglia era calata sulle nostre schiere (1085-1086)
Tutto è pieno di dèi che oltretutto stanno dalla parte giusta.
I tributi saccheggiati dai giovani li hanno procurati loro, i vecchi,dopo avere preso città dei Medi.
Poi li inseguimmo infilzandoli come tonni nelle loro brache- qunnavzonte" eij" tou" qulavkou" (1088). Una metafora alieutico- guerresca.
Nel romanzo di Musil L’uomo senza qualità ce n’è una alieutico-erotica quando Ulrich immagina di “fiocinare” il corpo bianco di una bella donna che cammina guizzando davanti a lui.
I barbari ora non riconoscono nulla di più valoroso di una vespa attica (1090)
Allora non ci curavamo per nulla di fare un bel discorso o di fare la spia ma di essere un marinaio ottimo- ejrevth" a[risto"- 1098
La difesa marittima poi l’impero aveva bisogno di buoni marinai.
Diversi momenti storici richiedono specializzazioni diverse.
Ora il mercato ha bisogno di chiacchieroni incompetenti quali i rivenditori di ogni tipo di merce nelle fiere e il compratore ottuso che si lascia abbindolare dalla ciarla.
Ora i tributi delle città sottomesse grazie ai vecchi rematori sono però saccheggiati dai giovani- klevptousin oiJ newvteroi- (1101). Anche allora c’erano i rottamatori.
I coreuti evidenziano le somiglianze tra loro e le vespe. Non c’è animale più collerico di noi né più intrattabile-duskolwvteron- quando sia provocato. Si pensi a Cnemone di Menandro.
In vari tribunali facciamo i giudici a sciami come vespai- kaqj ejsmou;" wJsperei; tajnqrhvnia- 1102, quindi punzecchiamo tutti e ci guadagniamo da vivere- pavnta ga;r kentou`men a[ndra kajkporivzomen bivon (1113).
Ma accanto a noi dimorano dei fuchi khfh`ne" 1114 che non hanno il pungiglione, oujk econte" kenvtron e divorano il frutto delle nostre fatiche senza darsi alcuna pena (1115-1116).
Per noi questa ingiustizia dei fannulloni che intascano il nostro salario è una tribolazione e proponiamo che chiunque tra i cittadini non abbia il pungiglione non porti via il triobolo o{sti" a]n mh; jch/ to; kevntron, mh; fevrein triwvbolon (1121).
Fine della I parabasi
Pesaro 11 settembre 2021 ore 18, 27
giovanni ghiselli
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