mercoledì 22 settembre 2021

Le Rane di Aristofane. XIX parte. Gli stili contrapposti

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Lascia andare questo tou'to me;n e[ason 952, dice Dioniso, questa conversazione non è la più bella per te. Forse allude al fatto che nel 408 Euripide si rifugiò in Macedonia ospite del re Archelao, dove morì nel 406.

Ma Euripide rivendica di avere insegnato a questi - e indica il pubblico - a parlare - lalei`n ejdivdaxa - 953

 

Questa è la base di ogni insegnamento ed è la specializzazione suprema come ha scritto don Milani.

"bisogna sfiorare tutte le materie un po' alla meglio per arricchirsi la parola. Essere dilettanti in tutto e specialisti nell'arte della parola" .

Rprendo in mano Isocrate per sottolineare il valore anche etico del lovgo"  inteso come parola e come pensiero: "to; ga;r levgein wJ" dei' tou' fronei'n  eu\ mevgiston shmei'on poiouvmeqa, kai; lovgo" ajlhqh;" kai; novmimo" kai; divkaio" yuch'" ajgaqh'" kai; pisth'" ei[dwlovn ejstin" ( Nicocle, 7) il parlare come si deve lo consideriamo segno massimo del saper pensare, e un discorso veritiero, legittimo e giusto è l'immagine di un'anima buona e leale.

Le parole celebrative del logos, tornano, come espressioni liturgiche, nell’Antidosis di Isocrate. Entrambe le orazioni giungono a una conclusione che indica nella potenza della parola l’unico mezzo per trasformare il pensiero in prassi: “eij de; dei' sullhvbdhn peri; th'~ dunavmew~ tauvth~ eijpei'n, oujde;n tw'n fronivmw~ prattomevnwn eurhvsomen ajlovgw~ gignovmenon, alla; kai; tw'n e[rgwn kai; tw'n dianohmavtwn aJpavntwn hJgemovna lovgon o[nta, kai; mavlista crwmevnou~ aujtw'/ tou;~ plei'ston nou'n e[conta~”, se si deve tirare le somme su questa potenza, troveremo che nulla di quanto è fatto con intelligenza viene fatto senza la parola, ma che anzi la parola è guida delle azioni e dei pensieri tutti, e che si avvalgono soprattutto di essa quelli che hanno la più grande capacità di  pensiero .

 

Il prologo del Vangelo di Giovanni  applica questa considerazione alla cosmologia "  jEn ajrch'/  h\n oJ lovgo", kai; oJ lovgo~ h\n pro;" to;n qeovn, kai; qeo;" h\n oJ lovgo". ou|to" h\n ejn ajrch'/ pro;" to;n qeovn. pavnta di' aujtou' ejgevneto, kai; cwri;" aujtou' ejgevneto oujdevn. In principio erat Verbum, et Verbum erat apud Deum et Deus erat Verbum. Hoc erat in principio apud Deum. Omnia per ipsum facta sunt, et sine ipso factum est nihil (1, 1-3), in principio c'era la Parola e la Parola era con  Dio e la Parola era Dio. Questa era in principio con Dio. Tutto fu fatto tramite lei e senza lei nulla fu fatto.

Quindi il verbo si fece carne:"kai; oJ lovgo" savrx ejgevneto" (14). Io collego questa affermazione, del tutto arbitrariamente, alla facundia persuasiva di chi sa parlare: una facoltà che attira gli ascoltatori, massime le donne, poiché è in corpo  di donna che il verbo si fa carne.

 

Non formosus erat, sed erat facundus  Ulixes/et tamen aequoreas torsit amore deas " . 

 

"Sicché il Logos, nel suo doppio significato di parola e di pensiero, diventa per Isocrate il "symbolon", il contrassegno della paideusis" . Non solo dell’educazione ma anche della duvnami~ dell’uomo.

Il ragazzo che ha studiato bene, con buoni insegnanti, possiede, prima di tutto, una facoltà di eloquio superiore a chi non ha fatto studi altrettanto buoni e ben guidati.

Il ragazzo deve sentire, come Tonio Kröger  di T. Mann, quanto sia importante conseguire " la potenza dello spirito e della parola (der Macht des Geistes und Wortes), sorridente in trono sopra il mondo muto e inconsapevole" .

 Tanto più è necessario ripristinare la potenza della parola oggi, in presenza di questa vera e propria entropia linguistica. Il parlare male, fa male all'anima. Lo afferma Socrate  nel Fedone: "euj ga;r i[sqi…a[riste Krivtwn, to;  mh; kalw'" levgein ouj movnon eij" aujto; tou'to plhmmelev" , ajlla; kai; kakovn ti ejmpoiei' tai'" yucai'"" (115 e), sappi bene… ottimo Critone che il non parlare bene non è solo una stonatura in sé, ma mette anche del male nelle anime.

Gli uomini che ammazzano le donne sicuramente non sanno parlare.

Chi non sa parlare non può coltivare né le idee né i sentimenti né affetti che hanno bisogno di parole.

 

Pesaro 22 settembre 2021 ore 21, 10

giovanni ghiselli

p. s.

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