mercoledì 22 settembre 2021

Le Rane di Aristofane. XX parte. Euripide rivendica a sé il merito di avere insegnato a parlare: è la paideia massima

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Eschilo prende il lalei`n vantato da Euripide nel significato cattivo di “fare delle chiacchiere” e ribatte al collega che sarebbe dovuto crepare pri;n didavxai (955) prima di dare tale insegnamento

Euripide chiarisce: ho insegnato a pensare noei`n, a vedere ojra`n, a capire xunievnai,  rovesciare strevfein, amare, ejra`n, agire con accortezza tecnavzein,  sospettare considerando cosa c’è sotto il luogo comune uJpotopei`sqai, valutare tutto perinoei`n a{panta (956-957).

In questa smontatura del “si dice e si deve dire” Euripide è stato un maestro per me e ora scrivo per insegnare a chi mi legge quanto ho imparato da autori come questo che non sono tanti.

Il grande Dante per esempio non è così corrosivo, anzi per molti versi è un dogmatico intollerante di contraddizione ai dogmi.

Contro i dogmi scrivono Lucrezio e  Leopardi, due autori che non hanno avuto successo in vita e per tanto tempo. Anche Euripide ne ha avuto meno dei suoi colleghi.

Virgilio lo ha avuto perché diceva quello che Augusto voleva magnificandolo. Questo non toglie che Virgilio e Dante siano molto bravi a scrivere e che ogni persona la quale abbia volontà di scrivere e parlare bene debba conoscerli molto bene.  Ma con spirito critico.

Ora gli auctores non si leggono più nella scuola proprio perché sono accrescitori del parlare, dello scrivere bene e dello spirito  critico. L’una cosa e l’altra o almeno una delle due fanno gli autori bravi e fanno pensare: noei`n appunto

Se  venissero ancora letti  le menzogne continuamente propalate dai funzionari del potere non avrebbero nessun credito.

Ora che il mercato delle automobili, uno dei più importanti, langue o, se preferite, languisce,  ripetono continuamente il “mantra” menzognero del caldo che sta sterminando l’umanità e distruggendo la terra: lo fanno  perché hanno progettato di vendere macchine elettriche di ogni tipo. Fanno pure aumentare il prezzo della benzina a questo scopo. Invece degli auctores accrescitori del sapere e della sapienza, ora abbiamo gli accrescitori del consumo continuamente suggerito ai poveri perché si credano ricchi. Sempre nuovi cellulari, computer, televisori e automobili. A rate.

Chi non ha la difesa degli auctores che accrescono la coscienza, ci casca. Insegnare al povero l’adorazione e l’imitazione del ricco, costi quello che costi, è il massimo del pervertimento e della corruzione

 

Io dico a me stesso e a voi che mi leggete: usiamo sempre più la bicicletta e i mezzi pubblici. Che nei treni usati dai poveri non ci sia precauzione sanitaria è un altro incoraggiamento a fare uso dell’automobile o della moto. Mi sento in dovere di smascherare.

Ho imparato dai miei auctores gli accrescitori della parte migliore dell’uomo e cerco di farli conoscere.

Non mi lamento perché sono arrivato ad avere tanti lettori

oggi 23 settembre 2021 alle 10, 36:   Sempre1167031 Oggi59 Ieri241 Questo mese4581 Il mese scorso5437

 

giovanni ghiselli

 

p. s.

Ieri mi hanno inviato l’elenco degli iscritti al mio corso- sono sette in presenza e tre online per ora- e mi hanno chiesto di non inviare il materiale a chi non è iscritto. Io continuo a pubblicare queste bozze che mi serviranno di base al commento orale.

Potrete seguitare a trovarle nel blog.

Se altri vogliono iscriversi ci sono ancora circa cinque posti in presenza e diversi altri online. Ringrazio tutti i miei allievi di oggi e di sempre

Questa sera tornerò a Bologna per partecipare a una cena organizzata dai ragazzi che portai alla maturità nel 1977, nel liceo Minghetti di Bologna.

Allora non ero bravo: ero soltanto al secondo anno di insegnamento nel liceo, con tante lacune e poca esperienza.

Ma se, arrivati a 63 anni, quei ragazzi mi cercano ancora e mi invitano a cena con loro, significa che qualche cosa di buono ho lasciato, almeno sul piano umano.

2 commenti:

Ifigenia CLVII. Il teatro di legno, la puszta e la csárda

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