PER VISUALIZZARE IL GRECO SCARICA IL FONT HELLENIKA QUI E GREEK QUI Anthea di Nasso, Stenebea
Eschilo: mhde; g j ejpeivh (1045),
non sia mai. Su te e sui tuoi invece si è buttata di peso, tanto da
distruggerti .
Alla dea Afrodite che, fin dal primo verso dell'Ippolito
di Euripide, si presenta come divinità possente e non senza fama,
la nutrice di Fedra attribuisce una
forza d'urto ineluttabile :" Kuvpri" ga;r ouj forhto;n
h]n pollh; rJuh'/-(revw)" (v. 443),
Cipride infatti non è sostenibile quando si avventa con tutta la forza.
Dioniso rincara la dose: tu stesso sei stato colpito (aujto;ς ejplhvghς) da quello che hai creato per delle altre.
Euripide domanda: “che male fanno alla città le mie
Stenebee?
La storia di Stenebea è simile a quella di Fedra
innamorata fi Ippolito e a quella della moglie di Putifarre che si innamorò di
Giuseppe.
Stenebea si innamorò
di Bellerofonte, ospite del marito Preto re di Argo
Venne rifiutata
e per vendicarsi accusò Bellerofonte di aver cercato di sedurla, quindi
convinse Preto a ucciderlo. Le leggi greche dell'ospitalità impedivano però di
ammazzare un commensale, quindi Preto inviò Bellerofonte da Iobate, con il
compito di consegnargli una lettera (che ne richiedeva, in realtà,
l'uccisione).
Anche Iobate però ospitò Bellerofonte e sempre per
osservanza delle leggi, non se la sentì di assassinarlo direttamente, così
preferì chiedere al giovane di uccidere la Chimera, un mostro dalla testa di
leone, il corpo di caprone e la coda di serpente che sputava fiamme[4].
Bellerofonte uccise questo mostro e la uccide
tempestandola di frecce mentre la sorvola con il suo cavallo alato, Pegaso nato
dal sangue di Medusa,
In seguito gli venne chiesto di affrontare ulteriori
prove estreme, come combattere contro il violento popolo dei Solimi, di
uccidere le Amazzoni e altre imprese difficili per chiunque.
Dopo che il giovane le ebbe superate tutte, Iobate
riconobbe la protezione divina di cui godeva Bellerofonte e gli diede in sposa
una delle sue figlie.
Questa storia si trova nell’Iliade e dà una testimonianza sui primordi della
scrittura.
Nel VI canto dell'Iliade leggiamo che Preto re di Argo si infuriò,
aizzato dalla moglie Antea (nome alternativo a Stenebea) che era bramosa di unirsi in amore furtivo
con Bellerofonte e, respinta da lui, lo aveva accusato di averla tentata. Preto
non osò uccidere direttamente l’ospite e lo mandò in Licia dal suocero suo
Iobate con segni funesti ("shvmata lugrav", v. 168) dopo avere scritto su una tavoletta
piegata molti segnali di morte ("gravya" ejn pivnaki ptuktw'/ qumofqovra pollav", v. 169). Questa storia che fa parte dell'episodio
di Glauco e Diomede "potrebbe già echeggiare il recuperato uso della
scrittura alfabetica fenicia o, visto il destinatario dell'episodio narrato,
fondarsi sulla consapevolezza della diffusione della scrittura in Asia Minore,
seppur di lettere si tratta e non di segni convenzionali" .
Vediamo come finisce la storia di Bellerofonte, poi
torniamo a parlare della scrittura. Il giovane, insidiato e calunniato da
Antea, fu mandato dal re licio Iobate a combattere la Chimera invincibile
(leone davanti, dietro serpente, capra nel mezzo), quindi i Solimi, poi la
Amazzoni, e infine dovette lottare contro i
guerrieri di Licia che avevano ricevuto l'ordine di tendergli un
agguato. Egli superò tutte le prove, e il re gli diede in sposa la figlia
Filonoe. Essi generarono Isandro, Laodamia e Ippoloco da cui nacque Glauco che
racconta la storia .
Il problema sta "nel significato da attribuire a shvmata lugrav... Già gli scoli erano divisi sul valore da assegnare
a shvmata, intendendo taluni il termine come ei[dwla (figure), altri invece come gravmmata (lettere alfabetiche). E' difficile sottrarsi
all'impressione che questo passo alluda alla scrittura, contenendo anche un
riferimento al materiale scrittorio (pivnax). Ma solo
se si potesse dimostrare che questi "segni" vanno identificati con
una scrittura alfabetica il passo assumerebbe un'importanza decisiva, in quanto
testimonierebbe la conoscenza di quella rivoluzionaria scoperta avvenuta in
Grecia nel corso dell'VIII secolo. Ma questa supposizione non è chiaramente
dimostrabile; altrettanto infondato appare qualsiasi tentativo di identificare nei shvmata altri tipi di scrittura, quali il geroglifico ittita
o il lineare B. Quanto sembra certo, è che l'episodio di Bellerofonte conosce
la pratica della scrittura. Quale sarà allora il valore da assegnare a questa
testimonianza? E' verosimile supporre che il motivo della lettera fosse parte
integrante di un racconto mitico giunto a Omero già strutturato nei suoi
elementi e da lui soltanto rielaborato e adattato al contesto dell'Iliade .
L'ipotesi dell'origine orientale della storia appare come la più probabile, e
non tanto per il fatto di essere ambientata in Licia. La lotta con il mostro è
un tipo di combattimento attestato in Oriente già a partire dal III millennio;
l'esempio più famoso è contenuto nell'Enuma elish babilonese. La chimera, mostro triforme,
sembra ispirato a prototipi orientali. La storia di Bellerofonte contiene
inoltre due motivi folclorici, quelli della "moglie di Putifarre"
(Thompson, Motif-Index , k 2111) e della "lettera di Uria" (k 978) di
chiara provenienza orientale: li ritroviamo infatti in Genesi , 39 7-20 (storia
di Giacobbe e Putifarre ) e in II
Samuele , 11 (storia di Golia e Uria ). Se l'ipotesi che la storia di
Bellerofonte sia giunta a Omero dall'Oriente e che la lettera fosse costitutiva
del mito è fondata, il valore di testimonianza del passo sulla scrittura appare
ridimensionato".
Thomas Mann
riprende e ri-racconta la storia della moglie di Potifar innamorata di Giuseppe,
figlio di Giacobbe.
La chiama Mut. Era una bambina quando i genitori la
consacrarono alla corte, non diversamente da quanto fecero il padre e la madre
di Potifar con il loro figliolo.
Leggiamo alcune parole del romanzo davvero epico
Giuseppe e i suoi fratelli: “Ella era spensierata, allegra, limpida, libera.
Era come un fiore acquatico, che galleggiando sullo specchio delle acque
sorride ai baci del sole, ignaro che il suo lungo stelo ha radici nell’oscuro
fango della profondità. Allora non vi era ancora traccia del contrasto tra i
suoi occhi e la sua bocca; fra loro regnava anzi un’armonia puerilmente
anodina, perché il suo ardito sguardo di fanciulletta non aveva ancora preso
quell’espressione di severità che l’abbuiava, e la speciale conformazione della
bocca serpentina, dagli angoli profondamente incisi, era appena accennata. La
contaminazione del limpido rapporto tra occhi e bocca si produsse a poco a poco
nel corso degli anni, quando entrò a far parte dell’Ordine delle consacrate
alla luna e divenne sposa particolare del camerlengo del Sole, segno evidente
che la bocca è un organo e uno strumento più legato e più affine alle potenze
infere che non l’occhio” (p. 413, terzo volume, Giuseppe in Egitto, capitolo
VI, La toccata)
E più avanti: “Una dama elegante dalla vita consacrata
era Mut-em-enet, una casta sacerdotessa della luna, mondanamente fredda, le cui
forze vitali venivano in parte consumate da una civiltà piena di esigenze e in
parte erano, per così dire, beni del tempio (…) Così ella era vissuta come la prima e giusta
moglie di Potifar , curata allo spasimo, portata in palma di mano, rafforzata
nel compiacimento di sé dalla venerazione di coloro che l’attorniavano e si
prostravano ad ogni suo passo, non sfiorata nemmeno in sogno dai desideri di
quella sfera che rivelava la sua bocca serpentina” (422).
La donna quindi fu presa dal panico e dalla vergogna
“non solo al primo risveglio, ma subito, già nel sogno stesso, quando per la
prima volta di notte sognò di Giuseppe”.
“L’inerte marito” p. 475 il camerlengo del sole era
castrato e non poteva aiutarla.
Torniamo alle Rane dove Eschilo lancia questa accusa a
Euripide: “hai spinto donne oneste mogli di onesti a bere la cicuta kwvneia pivnein (1051), tanto erano svergognate dai tuoi Bellerofonti.
Euripide allora
pone una domanda retorica facendo appello al proprio realismo: forse non è vera
questa storia di Fedra che ho drammatizzato?
(1052).
Bologna 25 settembre 2021 ore 18, 36
giovanni ghiselli
p. s.
Statistiche del blog
Sempre1167824
Oggi206
Ieri300
Questo mese5374
Il mese scorso5437
Nessun commento:
Posta un commento