mercoledì 8 settembre 2021

La peste odiosissima di Tebe e la nostra

Presento e traduco alcuni versi dell’Edipo re di Sofocle, poi li commento vv14-30. Il vecchio sacerdote presenta se stesso e gli altri supplici a Edipo : tutti significativi della debolezza del popolo che intanto siede incoronato nelle piazze aspettando un aiuto . Quindi l'anziano iJereuv" descrive la peste come gorgo sanguigno che risucchia le forze vitali e le mortifica ; intanto Ares imperversa uccidendo con il ferro e con il fuoco, e la città flagellata da tanti mali si svuota delle persone che muoiono e vanno ad arricchire di gemiti e lamenti il regno del nero Ades. 

"Tu, Edipo, che sei padrone della mia terra/ vedi noi, di quale età siamo seduti/davanti ai tuoi altari, gli uni senza ancora la forza/di volare a lungo, gli altri appesantiti dalla vecchiaia. /"Sacerdote io sono di Zeus; quelli sono stati scelti/tra i giovani ancora celibi, e il resto del popolo incoronato/sta seduto nelle piazze, davanti ai due templi di Pallade/presso la cenere profetica dell'Ismeno/La città infatti, come anche tu stesso vedi,troppo/già ondeggia e di sollevare il capo /dai gorghi del flutto insanguinato non è più capace/e si consuma nei calici infruttuosi della terra,/si consuma nelle mandrie dei buoi al pascolo, e nei parti/senza figli delle donne; e intanto, il dio portatore di fuoco,/scagliatosi, si avventa sulla città, peste odiosissima,/dalla quale è vuotata la casa di Cadmo,e il nero/Ades si arricchisce di gemiti e lamenti". 

 Il virus è solo l’ultimo aspetto della peste odiosissima che ci affligge dal tempo delle stragi in avanti. In seguito una serie di calamità ha messo le persone una contro l’altra. Manca la simpatia, la solidarietà e manca pure la dialettica delle idèe tra chi la pensa in maniera diversa. La politica è assente e la polis affonda nell’indifferenza di tutto. Si fa rumore per non pensare. La diffidenza impedisce l’amore, l’amicizia, la fratellanza. Ieri Cacciari ha parlato di deriva riferendosi soprattutto alle istituzioni. Io penso più ai costumi e ai rapporti tra le persone. I problemi ci sono sempre stati ma un volta spingevano al confronto, al dibattito rivolto a chi era desideroso e capace di intendere, di rispondere secondo logica di rispettare le forme e di presentare dei contenuti. Adesso prevalgono il raggiro, l’imbroglio, la menzogna per ottenere un vantaggio qualsiasi, una miserabile supremazia, un predominio da servo su altri servi. Questa è la peste che dobbiamo curare e i vaccini correnti in diverse dosi non bastano. Ci vuole una conversione, un cambio di direzione perché questa deriva porta verso i buchi neri che metaforizzano l’annientamento della nostra civiltà 

Pesaro 8 settembre 2021 ore 20, 16 
giovanni ghiselli 
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