lunedì 20 settembre 2021

Le Rane di Aristofane. XIV parte. Parabasi. Farmakós e Rosso malpelo

Rosso Malpelo
(dal blog di Federico Batini)

PER VISUALIZZARE IL GRECO SCARICA IL FONT HELLENIKA QUI E GREEK QUI  


Segue la Parabasi (674-737), l’ultima di Aristofane (le Ecclesiazuse 391 e il Pluto 388 non ce l’hanno).


Il coro dà voce al poeta e invoca la Musa che renda piacevole il suo canto  per deliziare sapienze innumerevoli che amano l’onore più di Cleofonte sulle cui labbra dalla chiacchiera doppia deino;n ejpibrevmetai qrhkiva celidwvn (680-681) orrendamente freme la rondinella tracia posata su barbara foglia (cfr. Procne e Tereo un mito di morte ambientato in Tracia) e leva lamentoso canto di morte (Cleofonte fu il principale demagogo di Atene dal 411 al 404 quando venne condannato a morte).

 

Già nell’Agamennone di Eschilo il verso della rondine viene assimilato a un’ignota lingua barbarica. Clitennestra dice che parlerà a Cassandra e la persuaderà a meno che abbia un’ignota lingua barbarica come una rondine - celidovno" divkhn – 1050 - 1051

Cleofonte era figlio di una schiava tracia.


Nell’  Oreste di Euripide (del 408) c’è un demagogo Argivo-non Argivo con la lingua priva di porta ajqurovglwsso" (v. 903), un linguacciuto. Anche Euripide allude al demagogo ateniese: “ajnhvr ti~ ajqurovglwsso~, ijscuvwn qravsei, -  jArgei'o~ oujk jArgei'o~, hjnagkasmevno~, - qoruvbw/ te pivsuno~ kajmaqei' parrhsiva/ ” (vv. 903-905), un uomo dalla bocca sempre aperta (lett. “senza porta”), forte della sua arroganza, Argivo non Argivo, impostosi con la forza, fidente nel tumulto e in una brutale licenza di parola. Probabilmente anche Euripide allude a Cleofonte.

  

Cleofonte era accusato di usurpazione della cittadinanza. La rondinella talora preannunzia la morte. Il mito della rondine (Procne) dell’usignolo (Filomela) e dell’upupa (Tereo) ricorda la morte.

Cfr. T. S. Eliot: “The change (latino cambio-as) of Philomel , by the barbarous (lat barbarus gr. bavrbaro") king-so rudely forced (lat. rudis, fortis); yet there the nightingale filled all the desert (lat desero, p.p. desertus, abbandonato) with inviolable voice (viŏlo, vox) - and still she cried (lat.quiritare invocare l’aiuto dei quiriti), and still the world pursues (sequor), - ‘Jug Jug’ to dirty ears (auris-aures)” (The waste - lat vastus, vastare - land, II A game of chess, 99-103) 

 

Questa rondinella è posata su barbaro petalo ejpi; barbaron eJzomevnh pevtalon. La rondine canta un canto di morte.  Cleofonte è spacciato, anche se i voti sono pari, mentre nelle Eumenidi, Atena aveva stabilito il principio in dubio pro reo.

 

Difese di Cleofonte

Lisia (445-380) nell’orazione Contro Agorato, un delatore al servizio dei Trenta, scrive che Cleofonte venne condannato in seguito a un’accusa pretestuosa e una legge retroattiva. Lo accusarono di codardia perché non era andato a dormire al campo . Il motivo vero fu che si era opposto all’abbattimento delle mura: to d’ajlhqe;" o{ti ajntei'pen uJpe;r uJmw'n mh; kaqairei'n ta; teivch (12).

   

Nell’orazione Contro Nicomaco, viene accusato questo trascrittore di leggi ajnagrafeu;" tw'n novmwn, dopo la battaglia di Egospotami, fu convinto dai nemici della democrazia a produrre una legge secondo la quale Cleofonte doveva essere giudicato anche da membri del Consiglio che facevano parte del complotto oligarchico. Nicomaco tirò fuori la legge - retroattiva dunque - proprio nel giorno del processo. Il fatto è che i cospiratori antidemocratici oiJ kataluvonte" to;n dh'mon, volevano togliersi dai piedi Cleofonte più di qualsiasi altro cittadino: ejkei'non ejbouvlonto mavlista tw'n politw'n ejkpodw, genevsqai (12). .  

 

Il corifeo- Aristofane dice che il coro deve dare consigli utili (xumparainei'n crhsta; th'/ povlei) alla città e deve educare.

La città non deve infliggere l’ajtimiva, togliere i diritti civili a chi ha sbagliato, ingannato dai maneggi di Frinico, uno dei responsabili del governo dei Quattrocento. E’ una vergogna che gli schiavi combattenti alle Arginuse (406) abbiano avuto la cittadinanza come i Plateesi dal 427, e da servi siano diventati padroni (v. 694)

Poi però Aristofane si contraddice per non irritare il pubblico: questo lo approvo, ma almeno non si deve togliere la cittadinanza a chi ha sbagliato una volta e tante volte ha combattuto per la patria.

 Dunque messa via la collera th'ς ojrgh'ς ajnevnteς 700 facciamo che siano tutti parenti quelli che hanno combattuto con noi.

 

E’ una premessa del mh; mnhsikakei'n, non serbare rancore, astenersi dalle rappresaglie, l’ammnistia che verrà proclamato dalla democrazia restaurata di Trasibulo dopo l’uccisione dei capi più compromessi nel regime dei Trenta (cfr. Senofonte, Elleniche, II, 4, 43). Cfr. anchel’amnistia di  Togliatti alla fine della guerra.

 

 Se invece ci gonfieremo di orgoglio ojgkwsovmesqa - ojgkovw - e monteremo in superbia 703, per giunta con la patria kumavtwn ejn ajgkavlaiς nelle braccia dei flutti , in avvenire non sembreremo saggi.

Se la prende poi con un seguace di Cleofonte Kleigevnhς oJ mikrovς (709) il nano, il ponhrovtatoς balaneuvς, il più scellerato dei tenutari di bagni, lavoro squalificato. I bagnini vendevano i detergenti sui quali lucravano,  mentre i clienti portavano olio e asciugamani

 

Alla fine dei Cavalieri, il Popolo dice che Paflagone-Cleone una volta deposto  farà a chi grida di più con puttane e bagnini ( povrnaisi kai; balaneu'si, 1403).

Quindi il demagogo sconfitto insulterà da ubriaco le puttane mequvwn te tai'ς povrnaisi loidorhvsetai e berrà l’acqua sporca dei bagni.

 

Il corifeo dice che i buoni cittadini sono trattati come la moneta antica non falsificata che viene messa da parte, mentre si usa quella scadente.

 

Sarà la legge di Greshman mercante e banchiere inglese del XVI secolo (1519-1579) secondo il qual la moneta cattiva scaccia dalla circolazione la buona.

 

Così, continua il corifeo, noi disprezziamo  (prouselou'men - 730) i cittadini educati, i galantuomini allevati nelle palestre e nei cori trafevntaς ejn palaistraiς kai; coroi'ς  (cfr. l’educazione fatta di ginnastica e musica nella Repubblica di Platone), mentre ci serviamo per ogni uso di queste facce di rame, stranieri rossi di pelo - toi'" de; calkoi'" kai; xevnoi" kai; purrivai" crwvmeqa – 730, farabutti discendenti da farabutti, ultimi arrivati che prima la città non avrebbe usato nemmeno come vittime espiatorie prese facilmente a casaccio - oujde; farmakoi`sin eijkh`/ rja/divw" ejcrhvsat j a]n 733- 

Ora dunque ravvedetevi.

 

Farmakovς era il mostro cacciato da Atene per espellere il guazzabuglio umano. Avveniva in maggio, il giorno della festa dell’eijresiwvnh durante le Targelie, feste per Apollo e Artemide.

 

I rossi di pelo sono malvisti.

Nei Cavalieri  Paflagone-Cleone è chiamato Puvrrandro", il Rosso (901).

L' aggettivo rubicundus, rosso, sembra qualificare la rozzezza. Plauto lo usa per dipingere la faccia del rufus  schiavo Pseudolus tanto geniale quanto volgare: "ore rubicundo" (Pseudolo, v. 1219).

 

Nel III libro dell'Ars amatoria di Ovidio la polemica contro il gusto arcaizzante ritorna in forma satirica. Ecco il quadro dell'incessus rozzo (303 sg.): illa, velut coniunx Umbri rubicunda mariti,/ambulat, ingentis varica fertque gradus, quella cammina come la moglie rubizza di un marito umbro, e procede a grandi passi con le gambe divaricate.

Cfr. anche la matrona sabina di Medicamina faciei 13.

Forsitan antiquae Tatio sub rege Sabinae/maluerint quam se rura paterna coli,/cum matrona, premens altum rubicunda sedile,/adsiduo durum pollice nebat opus,/ipsaque claudebat, quos filia paverat, agnos,/ipsa dabat virgas caesaque ligna foco " (Medicamina faciei, vv. 11-16), forse le antiche Sabine sotto il re Tazio preferirono curare i campi paterni piuttosto che se stesse, quando la sposa, seduta rubizza sull'alto sgabello, filava con pollice instancabile il suo duro lavoro, e lei stessa chiudeva gli agnelli che la figlia aveva portato al pascolo, lei stessa metteva verghe e legna fatta a pezzi sul focolare.

Le antiche Sabine dunque erano delle  tanghere rossicce prive di grazia

 

La parabasi si conclude con l’avvertimento ai cittadini di avvalersi di nuovo persone utili - crh`sqe toi`" crhstoi`"in au\qi" - 735. Anche se non avrete successo, alleno la gente di senno penserà che vi sarete impiccati all’albero giusto (735-737).

 

Pesaro 20 settembre 2021 ore 9, 22

giovanni ghiselli

Nessun commento:

Posta un commento

Ifigenia CLVI. Pensieri del 9 e del 10 agosto

  Salito in camera rimuginavo: “Aspetta il mio espresso”, aveva telegrafato. Poi qualcuno le ha fatto cambiare roposito. Chissà quale ...