Già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino. Collaboratore di vari quotidiani tra cui "la Repubblica" e "il Fatto quotidiano", autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re, Antigone di Sofocle; Medea, Baccanti di Euripide; Omero, Storiografi greci, Satyricon) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova)
martedì 14 settembre 2021
La brutta notizia quotidiana.
Nel quotidiano “la Repubblica” di oggi leggo di altri due donne assassinate.
Ecco il titolo:
“Assassinate dai mariti altre due donne
Il pm: denunciate subito” (pagina 15)
Nell’articolo le parole del magistrato sono riportate tra virgolette: “voglio fare un appello a tutte le donne-dice il procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo- Quando il partner diventa violento ha già passato il punto di non ritorno. Bisogna tagliare e denunciare pima che sia troppo tardi”.
Se avessi una figlia o una nipote adolescente, le consiglierei di anticipare di molto quel “subito” e quel “prima”. Suggerirei alla mia consanguinea e suggerisco a tutte le donne di lasciare l’uomo, amico, amante o marito, padre o fratello che sia, al primo segno di insensibilità, cattiva educazione, volgarità.
Per non diventare prima sua complice di sadomasochismo, poi sua vittima.
Bisognerebbe educare le femmine umane, fin da bambine a non tollerare nessuna prepotenza sulle loro persone. Nessuna: né fisica, né mentale, né molto pesante, né poco. Sono certo che le femministe intelligenti mi approveranno.
Un abbraccio affettuoso di rispetto e di stima.
gianni
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