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Vediamo i prologhi propone Euripide e chiede a Eschilo
di prenderne uno dalla trilogia Orestea.
Euripide si
appresta a smontare la grandezza del rivale accusandolo di essere stato poco
chiaro e perspicuo nella esposizione dei fatti - ajsafh;" ga;r h\n ejn th`/ fravsei tw`n
pragmavtwn (1122).
In effetti il primo pregio della parola è la sua
chiara visibilità.
Dioniso impone il silenzio e dà la parola a Eschilo.
Il drammaturgo cita i primi 3 versi delle sue Coefore:
Oreste entrando in scena prega Ermes ctonio, che veglia sul potere del padre
morto, di essergli alleato - suvmmaco" - 1127.
Euripide dice
di poter contestare più di dodici biasimi a questi tre versi. Afferma che
ognuno di essi presenta almeno venti errori- e[cei d’ e{kaston ei[kosin g j aJmartivaς - 1131
Eschilo chiede al collega rivale di chiarire.
Euripide lo fa in questo modo non implausibile: come
può Oreste dire che Ermes veglia sul potere del padre, un uomo che è stato assassinato
da una donna (dovloi"
laqraivoi", 1143) con occulti
inganni?
Anche me vengono in mente sempre tanti errori di logica
quando sfoglio “l’autorevole” quotidiano sul quale comunque mi informo.
Quando leggo che la pena di morte inflitta dai
Talebani ai criminali è una barbarie inaudita, mentre per alcune firme del
medesimo giornale gli Stati Uniti costituirebbero il modello supremo della
democrazia. Anche in questo colosso democratico le condanne a morte sono state
e vengono tuttora eseguite.
La pena
capitale è una barbarie, un assassinio legalizzato dovunque venga essa sia.
Eschilo risponde che il suo Oreste invoca Ermes quale jEriouvnion (1144) epiteto che si trova già nell’Iliade (20, 72) e viene interpretato come soccorritore. In questo contesto è avvicinabile a yucopompov", guida dei morti. Questo compito gli viene dal padre conclude l’autore delle Coefore.
Nell’ultimo canto dell’Odissea vediamo la processione
dei Proci morti ammazzati che seguono Ermes psicopompo per putridi sentieri
squittendo come pipistrelli (Odissea, XXIV, 6-10)
Euripide ribatte che lo sbaglio di Eschilo è più
grande se il padre ha dato a Ermes cqovnion gevra"
una funzione infera (1148).
Dioniso spalleggia Euripide dicendo che Ermes sarebbe
stato ordinato dal padre quale tumbwruvco" (1149), ladro
di tombe.
Allora Eschili se la prende con Dioniso e il vino di
lui: “ Diovnuse,
pivnei" oi\non oujk anoqsmivan
1150 -, Dioniso, bevi un vino che non odora di fiori.
I Greci
aromatizzavano il vino con vari fiori. Un vino greco bianco oggi famoso è la
Rezina che ha il profumo della resina di pino. Mi piace perché sa di Grecia.
Pesaro 27 settembre 2021 ore 17, 25
giovanni ghiselli
p. s.
Mi scuso della brevità di questi pezzi ma sono tornato
a Pesaro per rinnovare la patente e altre incombenze sgradevoli che mi
sottraggono tempo alle attività che, sole, sono davvero mie. Non dico quali
perché si tratta di un triathlon noto a chi mi legge. Comprende agoni di generi
diversi.
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