PER VISUALIZZARE IL GRECO SCARICA IL FONT HELLENIKA QUI E GREEK QUI Lodovico Ottavio Burnacini, Reggia di Plutone
Dalla reggia di Plutone escono Xantia e un servo del re degli inferi. Questo
oijkevth" Plouvtwno" si congratula con il servo di Dioniso dicendogli che
il suo padrone è nobile (gennavda"
ajnh;r- oj despovth" sou - 738-739)
Xantia risponde ironicamente che certo è
nobile, infatti sa solo bere e fottere o{stiς ge pivnein oi\de kai; binei'n movnon (740).
I due schiavi si vantano della loro
riottosità con i padroni: passano molto tempo mandano accidenti,
origliando parakouvwn (750), facendo pettegolezzi, impicciandosi di tutto.
Una gioia per loro, ne vanno pazzi.
Nel mondo carnevalesco e rovesciato
degli schiavi plautini al posto del
valore forte della fides troviamo quello della perfidia , la santa protettrice
dei servi: "Perfidiae laudes gratiasque habemus merito magnas"
(Asinaria, v. 545), abbiamo ragione di elogiare e ringraziare assai la mala
Fede, dice lo schiavo Libano allo schiavo Leonida.
Gli ex schiavi , i liberti, acquisiranno
un enorme potere nel corso del tempo e la regola dei rapporti umani è diventata
questa Lupus est homo homini, non homo, quom qualis sit non novit” (Asinaria,
495).
Cfr. viceversa Cecilio, contemporaneo di
Plauto, homo homini deus (fr. 265 R.)
Poi si sente un fracasso qovrubo" (757): sono Eschilo ed Euripide.
Si preannuncia L’agone tra i due
drammaturghi
Il servo di Plutone informa Xantia:
litigano per avere il vitto nel Pritaneo, la sede del primo magistrato, e la
proedria, il posto d’onore, il diritto di stare in prima fila.
Eschilo occupava il trono tragico ma
Euripide appena arrivato si è esibito davanti ai delinquenti che nell’Ade sono
una folla e lo hanno giudicato il più bravo sentendo le sue contestazioni, gli
sgambetti e i raggiri (ajkrowvmenoi
tw'n ajntilogiw'n, kai; lugismw'n kai; strofw'n, 775) di cui è capace.
Allora Euripide si è montato la testa e
ha preteso il trono dove sedeva Eschilo.
I buoni stavano con Eschilo ma sono
pochi dice il servo del dio degli inferi, come qui ojlivgon to; crhstovn ejstin,
w{sper ejnqavde (783) e indica il
pubblico.
Xantia domanda come Plutone voglia
sistemare le cose.
Il dio
vuole istituire un concorso e un giudizio (ajgw'na poiei'n aujtivka mavla
kai; krivsin) come prova della arte dei
due poeti contendenti.
Il giudizio vuole forse essere una
parodia di quello delle Eumenidi.
E Sofocle-domanda ancora Xantia - non
avanza pretese sul trono?
Sofocle parteciperà contro Euripide, se
dovesse vincere il drammaturgo più giovane, altrimenti lascerà la signoria a
Eschilo Appena è sceso, Sofocle ha
baciato il poeta dell’Orestea e gli ha dato la destra.
Di fatto Sofocle nei suoi drammi è molto
critico verso il potere che spesso, in particolare quello tirannico, è figlio
dell’ u{bri".
Nel secondo stasimo dell’Edipo re il
coro canta
"La prepotenza fa crescere il
tiranno, la prepotenza/se è riempita invano di molti orpelli/che non sono opportuni
e non convengono/salita su fastigi altissimi/precipita nella necessità
scoscesa/dove non si avvale di valido piede./La gara benefica per la
città,/prego dio di non/interromperla mai;/dio non cesserò mai di averlo
patrono" (Edipo re, vv. 873-882).
Nell’agone dunque la poesia sarà pesata
sulla bilancia kai;
ga;r talavntw/ mousikh; staqmhvsetai
(staqmavw), 797.
Euripide vuole esaminare le tragedie
verso per verso- kat
j e[po" 802.
Eschilo l’ha presa male (bavrewς fevrein), immagina Xantia.ù
Infatti gli ha lanciato uno sguardo
taurino, a testa bassa dice l’altro servo.
Il toro viene spesso collegato alla
tragedia e ai suoi personaggi
Nell'Agamennone di Eschilo leggiamo: "a[pece th'" boo;"-to;n
tau'ron;: ejn pevploisin-melagkevrw/ labou'sa mhcanhvmati-tuvptei", tieni il toro lontano dalla vacca: presolo
nella rete lo colpisce con il congegno delle nere corna (vv.1125-1128).
Nel primo stasimo dell’Edipo re di
Sofocle il coro canta
"Infatti va e viene sotto
foresta/selvaggia e su per le grotte, proprio/il toro delle rupi/inutile con
inutile piede bandito in solitudine/ cercando di allontanare i
vaticini/dell'ombelico della terra; ma questi sempre/vivi gli volano addosso
(477-482). L’inutile piede allude alla zoppia di Edipo che sarà la vittima
sacrificale. Cfr. Virgilio, Georgiche, II,146-147:"et maxima
taurus/victima .
Entrambi i poeti erano dell’idea dicono
che c’è ajporiva
sofw'n ajndrw'n, scarsezza di uomini
colti, di intenditori. Eschilo non andava d’accordo con gli Ateniesi. Ne
considerava molti ladri e il resto
nullità lh'ron, inetti a capire la natura dei poeti (809-810)
Dunque i due contendenti hanno scelto Dioniso come giudice perché si
intende di questa arte.
Si ricorderà quanto ha scritto
Aristotele: tragedia e commedia nacquero da un principio di improvvisazione (ajp j ajrch'~ aujtoscediastikh'~, Poetica, 1449a, 10), ma la tragedia da coloro che
guidavano il ditirambo: "ajpo; tw'n ejxarcovntwn to;n diquvrambon” , mentre la commedia da quelli che dirigevano i
canti fallici i quali rimangono ancora oggi in uso in molte città"(Poetica
, 1449a, 12).
L'origine del dramma sarebbe dunque da collegarsi al culto
dionisiaco e ai connessi riti della fertilità.
Vedremo tanto Eschilo quanto Euripide
affermeranno che il poeta dovrebbe essere l’educatore del popolo. Il fatto è
che hanno opinioni diverse sull’essenza dell’educazione.
Pesaro 20 settembre 2021 ore 21, 35
giovanni ghiselli
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