Già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino. Collaboratore di vari quotidiani tra cui "la Repubblica" e "il Fatto quotidiano", autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re, Antigone di Sofocle; Medea, Baccanti di Euripide; Omero, Storiografi greci, Satyricon) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova)
NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica
Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica
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domenica 12 settembre 2021
Aristofane le Vespe 23. Il nonsense di Aristofane, di Shakespeare e di Edward Lear.
Arriva il figlio insultandolo: oh, tu stupido- tufedanev e sbattitore di fica (coirovqliy, 1364 coi'roς e qlivbw, comprimo).
Mi sembra che tu abbia bisogno di una bella bara (poqei'n ejra'n tj e[oikaς wJraivaς sorou', 1365)
Hai rubato la flautista ai convitati
Quale flautista? (poivan aujlhtrivda;) 1369 chiede il vecchio e nega che sia una ragazza.
“ E’ una fiaccola che brucia in piazza in onore degli dèi (ejn ajgora`/ qeoi`ς da;ς kavetai, 1373)
Non vedi che è screziata- ?”
E quel nero (to; mevlan) nel mezzo – toujn mevsw/-cos’è?”, domanda il figlio 1374 le donne ateniesi erano brune, non come bionde come diversi personaggi xanqoiv dei poemi omerici-
“E’ la pece (hJ pivtta) che viene fuori quando brucia”.
“E quelsto dietro non è prwktovς , il culo?”
“No, è un nodo del ramo (o[zoς)” da cui è tratta la fiaccola e sporge” 1377 -
Il figlio vuole portargliela via: “tanto so bene che sei fradicio e non ce la puoi fare” (se kai; nomivsaς sapro; ei\nai-koujde;n duvnasqai dra`n, 1380).
Anche qui Vespe, come nelle Nuvole troviamo un forte contrasto tra padre e figlio.
Il vecchio minaccia il giovane di fargli crescere degli ematomi sotto gli occhi (uJpwvpia) come fece una volta un vecchio pugile a uno giovane a Olimpia quando Filocleone era osservatore ufficiale (ejqewvroun ejgwv).
Allora oJ presbuvtero" katevbale to;n newvteron (1385).
Il fatto è che tra noi vecchi ce n’è alcuni –quorum ego- che non si rassegnano al calo della potenza vitale. Mi sono allenato per tre mesi con lo scopo di non lasciarmi superare da un cinquantenne in buona forma. Ne ho ricavato una soddisfazione enorme. Prego il buon Dio che mi conservi ancora a lungo così-
Passa una donna che si lagna di essere stata urtata dal vecchio con la torcia per cui ha fatto cadere a[rtouς dek j dieci pani da un obolo.
Il figlio sgrida il padre temendo brighe e processi.
Filocleone racconta una storiella menando il can per l’aia, anzi la storia senza senso di una cagna ardita ed ebbra che abbaia -qrasei`a kai; mequvsh ti" ulavktei kuvwn- 1402, ma la donna lo vuole denunciare davanti agli ispettori del mercato (pro;ς tou;ς ajgoranovmouς, 1406): testimone sarà Cherefonte, il discepolo di Socrate già messo in caricatura nelle Nuvole (vv. 104, 144, 504).
Filocleone prova a distrarla iniziando a raccontare altre assurdità.
La donna non replica ma esce con il suo testimone, quindi
arriva un uomo che vuole querelare Filocleone per violenza. proskalou`mai sj w\ gevrwn u{brew" 1417.
Bdelicleone dice che pagherà.
Il padre ammette di averlo preso a botte e a sassate e gli chiede di stabilire la multa. Ma l’uomo ha paura.
Filocleone si esprime di nuovo con nonsense. Sentiamolo perché sembra anticipare i limericks di Edward Lear (1812-1888): un Sibarita cadde dal carro e si spaccò la testa con una gran botta. Allora sopraggiunse un amico che gli disse: “ faccia ognuno il mestiere che conosce”. Quindi corri anche tu a curarti da Pittalo” (1429-1432)
Edward Lear (1812-1888) con i limericks del suo A Book of Nonsense (del 1846) eleverà a sistema l'enunciazione dell'incongruo. "Il nonsense dei limericks è un territorio fuori legge della letteratura, una piccola catastrofe del cosiddetto razionale", sostiene Ottavio Fatica . Carlo Izzo invece suggerisce che il " nonsense avanti lettera…è una costante nelle opere della letteratura inglese più lontane dall'influsso delle letterature continentali" e ne indica un esempio in "almeno una tra le filastrocche delle streghe" del Macbeth, quella che fa: una moglie di marinaio aveva nel grembiale delle castagne, e masticava, masticava, masticava. "Dammi qua" feci io. "Vai via strega !" grida quella carogna rimpinzata. Suo marito è andato ad Aleppo, capitano della Tigre. Ma io farò vela per colà imbarcata in uno staccio. And like a rat without a tail-I'll do, I'll do and I'll do" (I, 3), come un topo senza coda io farò e farò e farò.
Oltre che al nonsense del resto questa scarsa logica delle streghe può ascriversi a una certa primitività che comporta un uso ossessivo della paratassi.
Questo è tipico dei demoni della mitologia inferiore: nelle Eumenidi di Eschilo, quando le Erinni non ancora placate si svegliano con mugolìi e gemiti, la corifèa le aizza contro il matricida gridando:" labe; labe; labe; labev : fravzou", prendilo prendilo prendilo prendilo; stai attenta!"(v. 130).
Un esempio da Edward Lear
There was an Old Man of Apulia
Whose conduct was very peculiar;
He fed twenty sons
Upon nothing but buns,
That whimsical Man of Apulia.
C’era un vecchio di La Spezia
Dalla condotta spezialissima
Egli nutrì venti figlioli
Solamente con ciambelle
Quel bizzarro vecchio di La Spezia
Il figlio lo biasima, e il querelante lo minaccia, ma Filocleone continua a snocciolare storielle nonsensical. Così fanno molti politici intervistati quando non rispondono alle domande ma ruminano frasi fatte senza senso né nesso con la domanda, del tipo: “così non si va da nessuna parte”
Infatti non vogliono andarsene ma continuare a sedere sulla pòltrona occupata.
Pesaro 12 settembre 2021 ore 17, 46
giovanni ghiselli
p. s
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