PER VISUALIZZARE IL GRECO SCARICA IL FONT HELLENIKA QUI E GREEK QUI Fidia, Dioniso, dal frontone orientale del Partenone
Difetti di alcuni versi di Eschilo secondo Euripide.
Ai morti bisogna ripetere le parole almeno tre volte. E pure a tanti ancora
vivi.
Euripide
biasima la ripetizione di un solo concetto con 2 sinonimi: h{kw ga;r ej" gh'n thvnde
kai; katevrcomai (Rane, 1153 e v. 3 delle
Coefore di Eschilo), sono giunto a questa terra e ci torno.
Il poeta critico sostiene che ha detto due volte la
stessa cosa Eschilo, il sapiente - di;" taujto;n hjmi`n ei\pen oj sofo;"
Aijscuvlo" (1154).
Il sapere di Eschilo rientra in quel sofovn che non è sofiva.
Cfr. "to; sofo;n d j ouj sofiva" (Euripide, Baccanti , v. 395), il sapere non è sapienza.
O anche: “Polumaqivh novon ouj didavskei (Eraclito fr. 82), il sapere molto non insegna ad
avere intelletto.
Dioniso dà ragione a Euripide.
Quindi Eschilo dà del chiacchierone a Dioniso
alleatosi con Euripide contro la sua poesia.
Il dio gli chiede una spiegazione ed Eschilo chiarisce
che tornare da un viaggio è un conto, rimpatriare da esiliato come Oreste è un
altro.
Euripide aggiunge un altro cavillo dicendo che Oreste
è rimpatriato di nascosto - lavqra/ - non con il permesso
dell’autorità 1168.
In effetti katevrcomai usato
da Eschilo al v. 1153 può significare il ritorno degli esiliati, per esempio
nell’Antigone di Sofocle dove Creonte ricorda che Polinice tornato come esule
fuga katelqwvn (200) tentò di distruggere con il fuoco la terra dei
padri e gli dèi della stirpe.
Eschilo cita altri due versi infilzando con la sua
critica la ridondanza di kluvein seguito da ajkou`sai-(1172)
udire e ascoltare. E’ una richiesta di Oreste al padre morto.
Eschilo risponde che quando parliamo ai morti non li
raggiungiamo nemmeno ripetendo tre volte- oi|" ouhde, tri;" levgonte" ejxiknouvmeqa (1176)
Alcune persone vive, non morte, e vivano pure a lungo,
continuano a scrivere sul mio facebook che la statua della spigolatrice di
Sapri è brutta e non c’è altro da dire. Eppure continuano a ribadirlo. Ho
cercato di chiarire, e lo spiego per l’ultima volta, che non ho scritto né
pensato che la statua sia bella, ma ho criticato il fatto che da una scultura
brutta alcune persone traggano occasione per scagliarsi contro la libertà di
espressione quando questa non è offensiva, e ribadisco che in quella brutta
statua non c’è alcuna offesa per le donne. Siccome alcuni trovano offensivo
quel calkov" in quanto kallivpugo",
temo che tra un po’ di tempo verrà vietato alle ragazze belle di venire al mare
in costume, una consolazione per gli occhi che hanno visto tante brutture,
dalle guerre allo sfruttamento, e una prova della bontà del creatore, chiunque
egli sia.
Pesaro 28 settembre 2021 ore 10, 41.
giovanni ghiselli
p. s
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