lunedì 20 settembre 2021

Sia lodato il dubbio!

Cito da “la Repubblica di oggi, 18 settembre 2021, prima pagina Titolo “Donne uccise La frase shock Di Palombelli”. Incipit del pezzo: “Questi uomini erano completamente fuori di testa o c’è stato un comportamento esasperante anche dall’altra parte?”. E’ la domanda posta dalla Palombelli che ha avuto un dubbio. Quanti non hanno dubbi su ciò che si deve pensare le hanno intimato di abiurare e fare silenzio. Sull’uccisione delle donne io non ho dubbi, anzi non li ho già da quando tante donne come tanti uomini ricevono maltrattamenti. Ho già suggerito a chi viene trattato male per la prima volta di non aspettare la seconda. Ebbene Barbara Palombelli è stata maltrattata attraverso fraintendimenti e calunnie. A pagina 30 dello stesso numero del medesimo quotidiano tal Chiara Valerio presenta un pezzo intitolato La cultura che uccide le donne. L’articolo si apre in tale maniera: “ Il fatto è questo. La giornalista e conduttrice Barbara Palombelli, in diretta tv, nel programma forum, riportando il macabro dato di sette femminicidi in sette giorni ha detto: “ è lecito domandarsi se questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati o c’è stato un comportamento esasperante, aggressivo anche dall’altra parte?” A questa domanda sulle domande è possibile rispondere , secondo me, solo con due versi di Giorgio Caproni: “Le domande sbagliate, le risposte tutte sassate”. Anche queste parole sono violente, anzi costituiscono una istigazione alla violenza contro una donna: invitano quelli senza peccati, ossia senza dubbi, a lapidarla. Sono parole che non meritano risposta. Ho già scritto che voler limitare la parresia equivale all’intenzione di affossare la democrazia poiché la libertà di parola è la base e la colonna di ogni libertà democratica. Concludo riferendo alcuni elogi del dubbio autorevoli, ossia di autore, non di imbrattacarte. Il dubbio non va eliminato come deleterio, anzi:"Togli il dubbio, il dubbio su me stesso, sulla mia identità, sul mio sapere, e non mi resterà che il già fatto e il già detto" . Leopardi cita Cartesio a proposito della necessità del dubbio: “Le verità contenute nel mio sistema non saranno certo ricevute generalmente, perché gli uomini sono avvezzi a pensare altrimenti, e al contrario, né si trovano molti che seguono il precetto di Cartesio: l’amico della verità debbe una volta in sua vita dubitar di tutto. Precetto fondamentale per li progressi dello spirito umano. Ma se le verità ch’io stabilisco avranno la fortuna di essere ripetute, e gli animi vi si avvezzeranno, esse saranno credute, non tanto perché sien vere, quanto per l’assuefazione” . “In molte pagine dello Zibaldone, Leopardi mette in dubbio ogni sistema: anche quelli che ha più cari o che posseggono più rilievo. “Il mio sistema” scriveva già nel settembre 1821 “introduce non solo uno Scetticismo ragionato e dimostrato, ma tale che, secondo il mio sistema, la ragione umana per qualsivoglia processo possibile, non potrà mai spogliarsi di questo scetticismo; anzi esso contiene il vero, e si dimostra che la nostra ragione non può assolutamente trovare il vero se non dubitando; ch’ella si allontana dal vero ogni volta che giudica con certezza; e che non solo il dubbio giova a scoprire il vero (…) ma il vero consiste essenzialmente nel dubbio, e chi dubita, sa, e sa il più che si possa sapere” . “Lo sviluppo dell’intelligenza generale richiede di legare il suo esercizio al dubbio , lievito di ogni attività critica (…) Comporta anche quell’intelligenza che i Greci chiamano métis , “insieme di attitudini mentali (…) che combinano l’intuizione, la sagacia, la previsione, l’elasticità mentale, la capacità di cavarsela, l’attenzione vigile, il senso dell’opportunità. “Unico punto pressochè certo nel naufragio (delle antiche certezze assolute): il punto interrogativo”, ci dice il poeta Salah Stétié” . C’è una poesia di B. Brecht che costituisce un inno in lode del dubbio: “Sia lode al dubbio!...Oh bello lo scuoter del capo/su verità incontestabili!/Oh il coraggioso medico che cura/l’ammalato senza speranza! (...) Sono coloro che non riflettono, a non dubitare mai(…) Tu, tu che sei una guida, non dimenticare/che tale sei, perché hai dubitato/delle guide! E dunque a chi è guidato/permetti il dubbio!” . “I miei film non mirano ad avere un senso compiuto. Finiscono sempre con una domanda.” La Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci è dedicata “A chi non teme il dubbio, a chi si chiede i perché senza stancarsi e a costo di soffrire di morire”. Concludo questa parte tornando a Leopardi: “Piccolissimo è quello spirito che non è capace o è difficile al dubbio” . Note 4M. Cacciari, "L'espresso", 6 gennaio 2005, p. 69. 5Zibaldone, 1720. 6P. Citati, Leopardi, p. 56. 7Montaigne che cita Dante: “Che, non men che saver, dubbiar m’aggrata”, Divina Commedia, Inferno XI, v. 93. 8M.Detienne, J.-P. Vernant, Le astuzie dell’intelligenza nell’antica Grecia, tr. It. Laterza, Roma-Bari 1984. 9 E. Morin, La testa ben fatta, pp. 16-17 e 55. 10 B. Brecht (1898-1956), Lode del dubbio. 11 Pasolini, Tutte le Opere, Saggi sulla politica e sulla società, p. 1319 12 Zibaldone, 1392. Pesaro 20 settembre 2021 ore 11, 36 giovanni ghiselli

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