Arrivai ad accarezzarle l’estremità superiore della mammella sinistra.
Päivi non si scostò, ma io fermai la mano blanda e lasciva, temendo che fosse non del tutto opportuna. Non in quel luogo.
Poi, guardandola negli occhi con un sorriso di gioia, dissi: “un giorno vorrei avere una figlia simile a te!”
Quella sera, tornati in collegio, facemmo l’amore.
Non era possibile, non farlo, nemmeno pensabile.
Mi apparve tutto intero il bel sembiante senza nubi e senza veli.
Le nostre complessioni umane sobbalzarono sbattute e trascinate da ondate di piacere e di gioia, pungolate dall’attrazione e forse ancora più dall’intesa verificata con il lungo dialogo preparatorio.
Erompeva tutto il fuoco accumulato nel cuore e nelle viscere e non c’erano freni a trattenerlo né acqua a smorzarlo, né barriere a ostacolarlo.
Nel momento supremo nemmeno il tempo ebbe più ostacoli: tutta la mia vita amorosa compendiata in quell’istante mi venne davanti in un’immagine sola e anche il futuro cercava di venire alla luce.
I corpi non erano estranei all’apertura generale: dalle bocche ansimanti uscivano la schiuma di Eros e mormorii amorosi vicendevolmente soffiati
Fu come se il cosmo mi spalancasse le porte.
Io non so quanto senza volere, fatto sta che senza averlo deciso coscientemente, quella sera, o poco più avanti, la misi incinta.
Forse il vino bevuto aveva contribuito a farci obliare, nel culmine, tutto, tranne il piacere e l’amore di quel momento.
Non è successo mai più nel resto della mia vita. L’ho sempre evitato con cura estrema. Non ho più stimato nessuna donna quanto Päivi, né volevo diventare un funzionario della specie con una che non mi avesse convinto del tutto. Magari mi eccitavano le flessuosità di quei corpi, ma non si è mai più ripetuta la trasfusione delle anime che ho raccontato in questo capitolo.
Non ho messo al mondo figlioli di carne perché i rapporti umani, fra stragi, guerre e crimini vari, sono diventati sempre più gravidi di ostilità. Anche quelli personali. Visto il calo demografico, credo che non poche persone di qursto mondo occidentale davvero all’occaso si siano astenute dal procreare per siffatti motivi.
Così si estinse anche la classe colta dell’impero romano.
Pesaro 3 settembre 2021 ore 16, 45
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[1] Cfr. Francesco Petrarca, Canzone XIV, Chiare fresche e dolci acque, v. 9.
[2] Cfr. Satyricon, 79, 8. Il nostro, però, fu un amore eterosessuale.
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