Già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino. Collaboratore di vari quotidiani tra cui "la Repubblica" e "il Fatto quotidiano", autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re, Antigone di Sofocle; Medea, Baccanti di Euripide; Omero, Storiografi greci, Satyricon) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova)
NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica
Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica
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domenica 5 settembre 2021
Aristofane le Vespe 14. Il figlio prova a disincantare il padre infatuato.
Il Coro approva e apprezza la parresìa strordinariamante chiara e intelligente di Filocleone 631-633.
Il vecchio riconosce senza modestia di essere kravtisto" in questa arte (635)
Il Coro replica gli elogi sulla capacità oratoria di Filocleone che spiega tutto senza tralasciare nulla. La perspicuità e la chiarezza sono le prime doti di chi è bravo a parlare e a scrivere.
L'Ars poetica di Orazio afferma che Omero non pensa di trarre fumo dallo splendore ma luce dal fumo ("non fumum ex fulgore, sed ex fumo dare lucem/cogitat ", vv. 143-144), infatti coglie subito l'essenziale:"semper ad eventum festinat et in medias res/non secus ac notas auditorem rapit, et quae/desperat tractata nitescere posse, relinquit "(vv. 148-150), sempre si affretta al risultato e trascina l'uditore nel centro degli eventi non altrimenti che se fossero noti e quello di cui dispera che trattato possa brillare, lo tralascia. Queste parole sono state un avvertimento per me e dovrebbero esserlo per tutti.
Bdelicleone è agitato e cerca dei mezzi per curare la malattia cronica congenita alla città: “ijavsasqai novson ajrcaivan ejn th`/ povlei ejntetokui`an- (651).
Quella di noi italiani è la raccomandazione, la mafia, il clientelismo che risale al codice delle XII tavole (450 a. C.): “Patronus si clienti fraudem fecerit, sacer esto " VIII, 2, sia maledetto il patrono se ha commesso una frode contro il cliente.
Tito Livio sotto Augusto, che voleva ripristinare gli antiqui mores, celebra questo antico codice definendolo fons omnis publici privatique iuris ( Ab urbe condita libri III, 34, 6), fonte di ogni diritto pubblico e privato.
La maggior parte delle leggi restano lettera morta ma questa culla e fonte del clientelismo è rimasta viva “Il rapporto clientelare si configura come un’organizzazione mafiosa che garantisce l’omertà, e il successo dei disonesti”. (L. Perelli, La corruzione politica nell’antica Roma, p. 31).
La prima Bucolica di Virgilio rappresenta al meglio il sentimento legato alla raccomandazione, una pratica tanto presente in Italia da essere emblematica del costume degli Italiani, un proprium et peculiare vitium della nostra gente.
Del resto anche Dante viene tratto fuori dalla selva oscura grazie a una raccomandazione come si legge nel secondo canto dell’Inferno.
Persino per salvarsi l’anima ci vuole una raccomandazione.
Filocleone sfida il figlio a dimostrargli che lui si è asservito
Allora Schifacleone esorta il “babbino”(pappivdion, 655) a calcolare qual è il tributo (to;n fovron) che Atene riceve dalle città alleate poi tutte le altre rendite (tevlh, imposte indirette, miniere, mevtall j, mercati, porti, confische 649).
Sono duemila talenti –tavlant j discivlia- (v.650)
Gli stipendi dei 6000 eliasti per un anno arrivano a 150 talenti ( ejkato;n kai; prnthvkonta).
Un talento equivale a 6000 dracme, a 36 mila oboli.
Il vecchio ci rimane male: nemmeno la decima parte-oujd j hJ dekavth) dei proventi?
E gli altri quattrini- ta, crhvmata ta[lla- dove vanno a finire? 655
Il figlio risponde che vanno ai demagoghi che adulano la folla promettendo che combatteranno per il popolo. Sono questi, padre, che tu prendi come padroni gabbato dalle loro parolette dolci rJhmativoi" pipefqeiv" (668)
Loro prendono cinquanta talenti alla volta dagli alleati terrorizzandoli.
Minacciano e spaventano dicendo: “pagherete il tributo oppure tuonando distruggerò la città”. Poi si lasciano corrompere-dwrodokou`sin (669)
Tu ti accontenti di rosicchiare i rimasugli del tuo potere (672).
Tu sei calcolato quasi niente (tre oboli) mentre i demagoghi si pappano vasi di pesce marinato, vino, tappeti, cacio (turovn), miele, sesamo, cuscini, coppe, mantelli, corone, collane, tazze, abbondanza e buona salute e quelli cui tu credi di comandare nemmeno ti danno un capo d’aglio (skorovdrou kefalhvn, v. 679) per i tuoi pesciolini-
Insomma, demagoghi e adulatori traggono grandi profitti, mentre tu, se uno ti dà quei tre oboli (trei`ς ojbolouvς), sei felice. Eppure hai combattuto e faticato e meritato molto remando, combattendo e assediando- kai; pezomacw`n kai; poliorkw`n ejkthvsw polla; ponhvsa" -685.
Pesaro 5 settembre 2021 ore 20, 37
giovanni ghiselli
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