Già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino. Collaboratore di vari quotidiani tra cui "la Repubblica" e "il Fatto quotidiano", autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re, Antigone di Sofocle; Medea, Baccanti di Euripide; Omero, Storiografi greci, Satyricon) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova)
NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica
Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica
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venerdì 3 settembre 2021
Aristofane, le Vespe 11. I vecchi cercano di non farsi mettere fuori gioco. Non solo i vecchi.
Il vecchio non vuole sentire parlare di asservimento che lo riguardi: si illude di essere lui quello che comanda a tutti: “a[rcw tw`n ajpavntwn” (519)
Il figlio replica che mentre crede di comandare fa il servo- uJphretei`"- 518.
Filocleone dovrebbe rispondere che si tratta di un onorevole servizio in favore del popolo, ma Aristofane non gli attribuisce questa battuta siccome è ostile al regime democratico, come il personaggio Bdelicleone.
Il figlio chiede al padre quali siano i vantaggi della sua carica che contribuisce a spogliare l’Ellade.
Filocleone chiede una spada e promette che se verrà battuto dal figliolo vi si getterà sopra (peripesou`mai tw`/ xivfei, 523), al pari di Aiace.
I vecchi giudici del coro avvertono il collega che sta iniziando un mevga" agw;n –kai; peri; tw`n aJpavntwn (532-533) una prova grande e che riguarda tutto.
Guai se Bdelicleone dovesse vincere- o} mh; genoiq j-. Quasi una questione di sopravvivenza.
Se il giovane dovesse vincere la turba dei vecchi- presbutw`n oclo"- 540 non sarebbe più utile a niente, neppure per un istante- crhvsimo" e[st j oujd j ajkarh` 541
Saremmo canzonati per le strade avvertono i coreuti, skwptovmenoi d ‘ ejn tai`" oJdoi`"-, ci chiamerebbero figuranti portatori di rami e scartoffie di processi.
Il terrore di molti anziani è quello di venire messi da parte prima di morire.
Più forte è questo terrore più si danno da fare per rimanere attivi e influenti
Non solo i vecchi hanno questa paura.
Cfr. Cesare Pavese: “Non c’è cosa più amara che l’alba di un giorno/in cui nulla accadrà. Non c’è cosa più amra/che l’inutilità (…) La lentezza dell’ora/è spietata, per chi non aspetta più nulla (Lo steddazzu da Lavorare stanca ). Lessi questi versi a ventanni e ne fui colpito riferendolo a me stesso come ero allora. Non li ho più scordati: mi hanno aiutato a reagire.
La scorsa settimana ho fatto tre gare ciclistiche sulle salite apenniniche con un mio ex allievo ed ex collega, ora amico che ha 27 anni meno di me. Mi sono preparato per tre mesi data la paura che avevo di perdere questo mevga" ajgwvn. Mi è andata bene. Oggi sono andato a ritirare le analisi del sangue e delle urine e mi è andata bene un’altra volta. Ringrazio gli dèi che mi danno la possibilità di seguitare nelle mie imprese educative e sportive. Non tirerò la spada fuori dalla soffitta dove la riposi quando cominciai a insegnare. Spero di morire insegnando. Il più tardi possibile, se fosse possibile mai.
Baci a chi mi vuole bene
gianni
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