Già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino. Collaboratore di vari quotidiani tra cui "la Repubblica" e "il Fatto quotidiano", autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re, Antigone di Sofocle; Medea, Baccanti di Euripide; Omero, Storiografi greci, Satyricon) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova)
NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica
Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica
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venerdì 3 settembre 2021
Telemachia VII.
Così arriviamo al IV canto dell'Odissea . Telemaco, sentendo parlare affettuosamente del padre, non poté resistere al desiderio di piangere e, per non farlo vedere, si alzava il mantello di porpora davanti agli occhi (v. 115).
Un gesto simile farà Odisseo alla corte di Alcinoo sentendo Demodoco cantare la lite che egli stesso fece con Achille Pelide . Leopardi nota la poeticità di questa situazione e di altre simili " chi non sente come sia poetico quello scendere di Penelope dalle sue stanze solamente perch'ha udito il canto di Femio, a pregarlo acciocché lasci quella canzone che racconta il ritorno de' Greci da Troia, dicendo com'ella incessantemente l'affanna per la rimembranza e il desiderio del marito, famoso in Grecia ed in Argo; e le lacrime di Ulisse udendo a cantare i suoi casi, che volendole occultare, si cuopre la faccia, e così va piangendo sotto il lembo della veste finattanto ch'il cantore non fa pausa, e allora asciugandosi gli occhi, sempre che il canto ricomincia, si ricuopre e ripiange; e cento altre cose di questa fatta?" .
Finito il racconto, il re di Sparta invita Telemaco a rimanere più di dieci giorni da lui prima di partire con doni bellissimi, ma il ragazzo gli chiede di lasciarlo andare per tornare a Pilo dove i compagni lo aspettano in ansia e poi proseguire il viaggio per Itaca. Tra i doni offertigli, il giovane prega il re di Sparta di sostituire i cavalli, in quanto non adatti al suolo di Itaca che alleva capre eppure è più cara di una terra che nutre cavalli (v. 606). Menelao elogia Telemaco e lo asseconda senza cercare di trattenerlo, da ospite perfetto qual è.
riquadro
Non bisogna cercare di intrattenere l'ospite.
"Perché l'ospitalità ha due facce: bisogna infatti accogliere lo straniero, ristorarlo con un banchetto, dargli la possibilità di dormire, di lavarsi e magari perfino rivestirlo, e infine offrirgli dei regali e dargli la possibilità di tornarsene a casa con quei regali. In breve, la buona ospitalità consiste sia nel non uccidere lo straniero che nel non trattenerlo a forza" .
Pesaro 3 settembre 2021 ore 9, 18
giovanni ghiselli
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