Già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino. Collaboratore di vari quotidiani tra cui "la Repubblica" e "il Fatto quotidiano", autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re, Antigone di Sofocle; Medea, Baccanti di Euripide; Omero, Storiografi greci, Satyricon) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova)
NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica
Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica
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venerdì 3 settembre 2021
Aristofane, le Vespe 10. Le mode cercano di asservire gli indifesi dalla cultura e dagli affetti.
Schifacleone viene accusato di essere ostile al popolo e alla democrazia.
Il corifeo lo chiama misovdhme kai; monarciva" ejrastav, kai; xunw;n Brasivda/ (474-475) nemico del popolo e amante del potere di una sola persona e partigiano di Brasida.
Questo è il comandante spartano che morì combattendo ad Anfipoli nel 422. In questo stesso anno e nella medesima regione morì Cleone. Aristofane li chiama pestelli della Grecia.
Nella Pace del 421 Cleone e Brasida vengono presentati come i due pestelli della Grecia: ajletrivbano" ( Pace, 269) è Cleone il pestello perduto dagli Ateniesi (morto nel 422)
Ed è morto anche il pestello degli Spartani (Pace, 282).
Il corifeo seguita a minacciare denunce contro Bdelicleone accusandolo perfino di seguire la moda del cultus spartano: frange alle vesti e la barba.
Quindi arriva l’accusa più grave: quella di aspirare alla tirannide.
Il giovane ribatte che per loro tutto è tirannide e tutti congiurati.
a{panq j uJmi`n turanniv" ejsti kai; xunwmovtai (488).
Quando imperversa una moda questa recupera tutto, proprio secondo il metodo della pubblicità.
La tirannide è assai più a buon mercato del pesce salato continua il giovane (pollw`/ tou` tarivcouς ejstin ajxiwtevra , 491) tanto che il suo nome gira per tutta la piazza (w{ste kai; dh; tou[nom j aujth`ς ejn ajgora`/kulivndetai, 492).
Adesso la moda è “potere alle donne”, senza specificare quali, di quale tipo.
Tra le donne come tra gli uomini ci sono poche persone sublimi, molte mediocri, e certune infime. Dunque bisognerebbe che il potere venisse conferito a persone di valore, capaci di gestirlo come un onorevole servizio in favore del popolo, indipendentemente dal sesso.
Se uno che va a comprare il pesce chiede scorfani (ojrfwvς) mentra non vuole sardelle (membravdaς, 493), quello che vende sardelle dice: “quest’uomo ha l’aria di fare provviste di scorfani per la tirannide” (495), continua Bdelicleone.
Se uno chiede della cipolla (ghvteion) per condire le alici- tai`" ajfuvai" h{dusma ti- 496-, l’ortolana lo guarda di traverso e fa: “ dimmi, chiedi della cipolla? forse per la tirannide?- eijpe; moi, ghvteion aijtei`" ; povteron ejpi; turannivdi ; (498).
Ora se dici a una donna che magari ti guarda e ti soride: “grazie, sei carina” e qualcuno ti sente, costui magari chiama la polizia dicendo che è in corso lo stupro.
Conoscevo un’idiota che telefonò ai carabinieri poiché aveva visto in spiaggia un uomo che fotografava una bambina chiamandola per nome.
Disse che sulla riva del mare aveva individuato un pedofilo.
Erano padre e figlia.
La stessa imbecille una volta che un bambino si era allontanato dalla madre per andare a trovare una zia, iniziò a gridare che era stato rapito dagli zingari che volevano violentarlo poi venderlo siccome era bello assai.
Purtroppo non l’hanno mai messa in manicomio perché ora viene suggerito che è bene sospettare sempre di tutto e di tutti. Fidarsi è male, volere bene è male mente consumare è bene, l’unico vero bene.
Sono casi estremi, punte dell’iceberg di mode nelle quali i più stupidi e deboli trovano una identità.
Il secondo servo dice che il giorno prima una puttana cui aveva chiesto di cavalcarlo, gli aveva domandato se voleva ristabilire la tirannide di Ippia.
La città dunque è piena di delatori e Bdelicleone non vuole che il padre si alzi all’alba per frequentare sicofanti e tribunali.
Filocleone replica al figlio che non rinuncerebbe ai processi nemmeno se gli offrissero in cambio ojrnivqwn gavla latte di uccelli. Non trae piacere nemmeno da razze e anguille- oude; caivrw bativsin oujd j ejgcevlesin (510) considerate prelibatezze da altri. Per lui la squisitezza massima da gustare con grande piacere è un processino dikivdion smikrovn stufato in una pentola (510)
Il figlio vuole parlare al padre per dimostrargli che sbaglia in tutto quello che dice e che fa oi[mai s j wJ" pavnta tau`q j ajmrtavnei" (514)
Al padre pare impossibile che fare il giudice sia uno sbaglio- ejxamartavnw dikavzwn; (515).
Credo che anche dagli sbagli si possano trarre indicazioni utili per progredire, come dai patimenti. Però bisogna capire in tempo, altrimenti l’errore e il male diventano irreversibili e irrimediabili.
Il figlio dunque mette in guardia il padre perché rinsavisca : douleuvwn levlhqa". 517, non ti accorgi di essere asservito.
E’ quanto succede ora a chi non ha gli strumenti mentali per difendersi dalle propagande.
Per me i liberatori sono stati i maestri educatori che ho trovato via via negli auctores gli accrescitori celesti, e anche in quelli incontrati qui sulla terra. Con gratitudine grande a tutti.
Pesaro 3 settembre 2021 ore 11, 25
giovanni ghiselli
p.s
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