lunedì 1 agosto 2022

Ascese e cadute.


 

La ricerca del cosiddetto centro è un’affannosa rincorsa al servizio degli interessi della borghesia.

 

La ricerca del borghese è l’argomento del romanzo I Buddenbrook (1901) di T. Mann.

All’inizio del romanzo c’è un’immagine che prefigura la decadenza di questa famiglia: “Una volta preso l’avvio, così pensava, si aveva la stessa sensazione di quando, nell’inverno si  scivolava con la slitta insieme ai fratelli giù per il “Monte di Gerusalemme”: c’era da restare storditi e non si poteva fermare neanche volendo” (Parte prima, capitolo I).

 E’ Atonie-Tony Buddenbrook una bambina di 8 anni a pensare questo nella prima pagina del romanzo.

Tony diverrà la vestale e la parca della famiglia identificando la borghesia con la vita.

 

 T. S.Eliot riprenderà questa immagine della discesa

 My cousin’s, he took me out on a sled,

And I was frightened. He said, Marie,

Marie, hold on tight. And down we went.

In the mountains, there you feel free.

I read, much of the night, and go south in the winter.

The waste land (vv. 14-18)

 

Il capo della famiglia il senatore Thomas, fratello di Tony, impersona l’indebolimento della stirpe iniziato subito dopo l’auge.

Il dottore gli dirà: “I nervi senatore…La colpa è dei nervi (parte undicesima capitolo VI)

Thomas morirà poco dopo “Per un dente…Il senatore Buddenbrook era morto per un dente” (XI, 9)

Tempo prima Thomas aveva detto alla sorella: “Il successo e la fortuna sono in noi. Noi dobbiamo tenerli: saldi, profondamente. Appena qua dentro qualcosa comincia a cedere, a stancarsi, a perdere forza, tutti intorno a noi si sentono liberi, si ribellano, recalcitrano, si sottraggono al nostro influsso. Allora un guaio viene dopo l’altro, batoste su batoste, e si è liquidati (…) Ora non è proprio necessario che sia la morte, ma il regresso…la discesa…il principio della fine (…) venne l’elezione a senatore e io ebbi fortuna e questa casa sorse dal suolo. Ma il titolo di senatore e la casa sono cose esteriori e io so una cosa (…) So che spesso i segni esteriori visibili e tangibili e i simboli della fortuna e dell’ascesa si manifestano in realtà quando tutto comincia a discendere” (VII, 6)

Così è andata a Renzi e a Draghi.

Non può andare meglio a gente da meno come Calenda e Lorenzin.

 

Pesaro  1 agosto 2022 ore 10, 24

giovanni ghiselli

p. s.

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