NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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giovedì 29 aprile 2021

Debrecen e Grecia 1980. Capitolo 15. Le rovine ravvivate

Menade danzante
Pensavo: “Sarà squilibrata e anche folle, a volte sarà capricciosa o noiosa, talora perfino tremenda, però è bella e ha il senso del bello. Quando il nostro traballante rapporto sarà precipitato del tutto, inizierò a scrivere in lode e pure in infamia di lei quanto nemmeno Eschilo ha fatto per Clitennestra, né Sofocle per Antigone, né Euripide e nemmeno lo stesso Omero per Elena.

Poiché questa donna le contiene tutte: ha dentro di sé la furia scellerata della Tindaride, l’ostinazione eroica di Antigone, la bellezza perversa di Elena, la donna per cui non è nemesi patire tanti dolori quanti ne soffro da un anno, dopo tre stagioni di gioia.

Le manca però la dolce, nobile, generosa anima di Ifigenia e non devo desiderare le nozze con lei”.

Si accorse che meditavo sul nostro rapporto, quindi depose la maschera della moglie assassina, si mise quella della compagna affettuosa e domandò: “Che cosa pensi tu, amore?”

“Che nonostante tutto ti amo, perché sei comunque una donna non usuale e quando ti osservo mi addentro nel cuore della realtà, fin nelle sue viscere”.

Mi guardò con un’espressione di gratitudine, poi mi domandò con un pizzico di ironia:

“Te ne accorgi soltanto qui estetizzato dalle rovine roventi e ancora macchiate dal sangue dei Pelopidi tragici?”      

“No Ifigenia: ho capito che non eri ordinaria da quando mi telefonasti nell’autunno del 1978 e mi offristi il tuo amore senza condizioni, prima ancora che ti corteggiassi.

Non avevi la ritrosia della zitella frustrata né la scontrosità della vergine assetata di sesso. Recitavi il ruolo della giovane donna disinibita, disinvolta, contenta di sé, una parte a me congeniale, e la recitavi bene per giunta.

Dimostravi una femminilità di razza.

Ora ti amo perché mentre osservo la tua persona che ravviva queste rovine, ricordo il tempo non ancora defunto nel quale hai rinnovato la vita delle mie rovine interiori”.

 

Bologna 29 novembre 2021 ore 19, 31

giovanni ghiselli


p. s.

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