L’indifferenza per la vita umana si è vista ieri sera in televisione dove giornalisti e opinionisti commentavano l’assassinio del commissario Luigi Calabresi senza dire una parola sul presunto suicidio di Giuseppe Pinelli che per anni è stato collegato alla strage di piazza Fontana cui seguì immediatamente la caccia all’anarchico, e tre anni dopo l’uccisione del commissario.
Un’ indifferenza disumana per la vita umana, dato che anche Pinelli era un uomo, ed era un uomo umano.
Poi un’altra indifferenza: quella per la verità.
Ieri si è parlato a lungo di quei fatti e su Pinelli nemmeno una parola.
Il figlio di Calabresi, il noto giornalista Mario, è stato intervistato e mostrato con la presenza della madre vedova del commissario, mentre la vedova e i figli di Pinelli non sono nemmeno stati nominati. Di loro non si sa niente. Ma questo l’ho già scritto ieri.
Ora aggiungo che un altro segno di barbarie e di noncuranza della vita umana è l’affermazione di Salvini che la difesa è sempre legittima. Io affermo, e me ne prendo la responsabilità, che sparare sulle spalle o sulla testa dei ladri mentre fuggono e sono già sulla strada non è legittima difesa: è un crimine che deve essere evitato con un minimo di senso umano e di considerazione della vita umana. La pena di morte per il furto è il dis-angelo, la cattiva novella dei peggiori regimi dittatoriali e di chi li sostiene o li invoca. Anzi, ogni pena di morte è una barbarie al pari dei sacrifici umani dedicati a idoli crudeli.
Chi propugna la pena di morte approva fascismi e nazismi.
Spero che Papa Bergoglio insorga contro questa forma di antiumanità. Intanto lo faccio io poiché me ne sono sentito in dovere. Io non conto nulla, se tuttavia queste parole avranno qualche peso sulle coscienze lo dovrò ai miei non pochi lettori umani che ringrazio.
Bolgna, 30 aprile 2021, ore 9, 30
giovanni ghiselli
p. s.
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