giovedì 22 aprile 2021

La presenza degli autori classici nelle tragedie di Shakespeare. XXXIII. La logica della casta e il decorum (prepon) della maestà. Cleopatra e Nerone

 

Michelangelo, Cleopatra
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La logica della casta e il decorum (prepon) della maestà. Cleopatra e Nerone


Ottaviano dunque mandò Proculeio da Cleopatra, ma ella non volle mettersi nelle sue mani e aprirgli l’ingresso . Sicché si parlarono attraverso le porte che lasciavano passare la voce. Così poterono dialogare: lei chiedendo il regno per i figli, l’altro esortandola a farsi coraggio e ad affidarsi del tutto a Cesare - hJ me;n aijtoumevnh toi`" paisi; th;n basileivanoj de; qarrei`n kai; pavnta pisteuvein Kaivsari keleuvwn. - (Plutarco, vita, 78, 6).

Cleopatra cerca la continuità del potere e Ottaviano non poteva esaudirla per la logica delle caste che Orwell chiarisce in questo modo: “a ruling group is a ruling group so long as it can nominate its successors”, una classe dirigente rimane tale tanto a lungo quanto può nominare u suoi successori (1984, parte seconda, 9, capitolo I). L’ultimo successore della razza Augusto sarà Nerone morto suicida nel 68 d. C.

Cleopatra è l’ultima della stipe dei Tolomei che regnò sull’Egitto dalla morte di Alessandro Magno (323 a. C.) a questa di Cleopatra (30 a. C.)

Ora sentiamo. Shakespeare

Proculeio continua a parlare da fuori e domanda a Cleopatra quali favori voglia da Ottaviano. Cleopatra risponde regalmente: “you must tell him - that majestiy, to keep decorum, must –no less beg that kingdom - (V, 2, 16 - 18) devi dirgli che la maestà per mantenere quanto le si addice, non può mendicare meno di un regno.

Ho tradotto decorum, un prestito da latino non modificato, tenendo conto del decet in esso contenuto. Il suicidio di Cleopatra ormai prossimo mi fa di nuovo pensare a quello di Nerone: quando seppe che il senato l’aveva dichiarato nemico pubblico e lo cercava ut puniatur more maiorum[1] (Svetonio, Neronis Vita, 49). Allora l’imperatore, atterrito, afferrò due pugnali, ma poi li ripose, e disse che non era ancora giunta l’ora fatale. Quindi chiese a Sporo - un castrato che aveva sposato, di aiutarlo e disse: “Vivo deformiter, turpiter , ouj prevpei Nevrwni, ouj prevpei - nhvfein dei' ejn toi'~ toiouvtoi~a[ge e[geire seautovn, vivo in maniera turpe e sconcia. Non si addice, non si addice a Nerone. Bisogna essere svegli in circostanze del genere, su svegliati!

Automitopoiesi.

Poi citò un verso dell’Iliade (V, 535)

{Ippwn m j wjkupovdwn ajmfi; ktuvpo~ ou[ata bavllei, di cavalli dai piedi veloci, mi percuote le orecchie il rumore (parla Nestore).

Infine si cacciò il ferro in gola iuvante Epafrodito a libellis (49) addetto alle suppliche.

 Si pensi al film Ludwig di Visconti

Proculeio chiede di poter riferire a Ottaviano che Cleopatra è disposta a una dolce sottomissione - sweet dependency - (V. 2, 26)

Cleopatra accetta e si qualifica his fortune’s vassal 829) vassalla della sua fortuna, una che ha imparato a doctrine of obedience (31) una lezione di obbedienza. Ma sta prendendo tempo.

Proculeio crede di assicurarla dicendo I know your plight is pitied - of him that caused it (34 - 35) so che il tuo stato ha la compassione di colui che l’ha causato. Ma alla regina abituata a sedurre e a comandare non può andare bene la compassione e una pietas sul tipo di quella spietata di Enea per Didone.

Quindi Proculeio sale nel mausoleo attraverso una scala appoggiata a una finestra e Carmiana esclama: O Cleopatra! Thou art taken, queen!,Oh Cleopatra, siete presa regina!

Plutarco racconta che Proculeio klivmako" prosteqeivsh" (Vita di Antonio, 79, 2) appoggiata una scala, entrò attraverso la finestra –dia; th`" qurivdo" eijsh`lqen - , la stessa per la quale le donne avevano tirato su Antonio. Intanto Cleopatra stava trattando con Cornelio Gallo mandato da Ottaviano e anche lui arrivato alle porte del Mausoleo. Verrà nominato da Augusto praefectus Aegypti poi, caduto in disgrazia, nel 26 si suiciderà. Fu anche poeta elegiaco e tra i protettori di Virgilio che lo ricorda nella X ecloga[2]. Cornelio Gallo è stato il primo poeta elegiaco latino: il mediatore fra il neoterismo e l’elegia augustea

 

Cleopatra si volse e vide Proculeio, quindi una delle due donne rinchiuse insieme con Cleopatra gridò: “tavlaina Kleopavtra, zwgrei` (79, 3), povera Cleopatra, è presa viva!

 

Bologna 22 aprile 2021 ore 11, 29

giovanni ghiselli

 

p. s

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[1] Significava che il collo veniva inserito in una forca e il corpo veniva battuto a morte con le verghe.

[2] Dove Cornelio Gallo cerca di sfuggire alla sofferenza amorosa, che Licoride gli infligge , col proposito di percorrere le montagne dell'Arcadia a caccia di aspri cinghiali mescolato alle Ninfe: "Interea mixtis lustrabo Maenala Nymphis,/aut acris venabor apros" (vv. 55 - 56).

4 commenti:

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