NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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mercoledì 28 aprile 2021

La presenza degli autori classici nelle tragedie di Shakespeare. XXIX. La dignità nella morte di Cleopatra e di Polissena

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Il cesto di fichi per Cleopatra e quello di fragole nel
Riccardo III
Uscito Ottaviano, Cleopatra commenta le promesse di lui con Iras e Carmiana: egli mi raggira, ragazze, mi raggira con parole perché non agisca nobilmente verso me stessa “he words latino verbum- me that I should not be noble to myself (V, 2, 191-192).
Il carattere nobile rimane tale anche nel momento supremo della morte.
Cfr. la morte di Polissena nell’Ecuba di Euripide. La principessa troiana dice a Odisseo che non deve temere di venire importunato da suppliche. Ti seguirò per via della necessità, poi sono io che voglio morire qanei'n te crhv/zomai (347).
 
Se non lo volessi, continua Polissena, kakh; fanou'mai kai; filovyuco" gunhv (348) apparirò quale donna vile e attaccata alla vita. Vengo da una condizione principesca, una ragazza h|/  path;r h\n a[nax-Frugw'n ajpavntwn (349-350) il cui padre era il signoe di tutti i Frigi e dovevo sposare un re. Avevo molti pretendenti. Ero i[sh qeoi'si plh;n to; katqanei'n movnon (356), simile alle dèe a parte che sarei dovuta morire, nu'n  dj eijmi; douvlh, ora sono una schiava. Basta questo nome cui non sono avvezza a farmi amare il morire. Ora posso essere comprata per denaro da padroni crudeli, io, la sorella di Ettore e di molti altri eroi, addetta alla necessità di fare il pane,- prosqei;"  d j ajnavgkhn sitopoiovn ejn dovmoi", 362, di spazzare la casa- saivrein te dw'ma- e stare al telaio  363.
Uno schiavo comprato da qualche parte dou'lo" wjnhtov"  povqen  insozzerà il mio letto - levch de; tajma; cranei' , che una volta era considerato degno di principi. No di certo - Ouj dh't j (367).
Mando fuori dagli occhi una luce libera attribuendo il mio corpo all’Ade (367).
Polissena quindi chiede alla madre di non impedirle quanto ha deciso: mhde;n ejmpodwvn gevnh/ (372), anzi di condividere la sua volontà: morire è meglio che subire turpitudini immeritate (374). Chi non è abituato ad assaggiare i mali li porta sul collo con sofferenza e si sente più fortunato morendo.

Torniamo a Shakespeare
Carmiana dice che il giorno luminoso è finito: we are for the dark (V, 2, 194) siamo pronte per il buio.
Poi rientra Dolabella e conferma che Ottaviano intende inviare la regina a Roma (V, 2, 200-202)
Lo abbiamo già visto nella Vita di Plutarco (84, 2)
Cleopatra rivolta a Iras le dice che cosa si aspetta da quella deportazione: “thou, an Egyptian puppet-dimin. of L. pupa-, shalt be shown-in Rome, as well as I (207-208) tu, quale una marionetta egiziana sarai messa in mostra come me, e saremo alzate alla vista di tutti da volgari schiavi  and forced to drink their vapour- e costrette ad aspirare le loro emanazioni .
Piuttosto che vedersi vilipesa da littori e istrioni i quali rappresenteranno Antonio come ubriaco e che dover assistere a qualche giovanotto mentre,  travestito da becera Cleopatra squeaking Cleopatra , avvilisce la sua grandezza raffigurandola in the posture of a whore (V, 2, 214-219), nell’atteggiamento di una puttana, la donna regale, la donna non comune decide di uccidersi.
Prima di morire però chiede a Charmian e alle altre anncelle  di adornarla dalla regina che  siccome vuole tornare sul Cidno a incontrare Marco Antonio : “I am again for Cydnus-to meet Mark Antony” (V, 2,  227-228)
Comunque ha deciso: “My resolution is placed, and I haved nothing of woman in me: now from head to foot I am a marble-constant; now the fleeting moon non planet of mine” (V, 2, 238-241), la mia risoluzione è presa e io non ho nulla di femminile in me, adesso sno salda come il marmo dalla testa ai piedi,  adesso la luna incostante non è il mio pianeta.
Cfr. Lady Macbeth che vuole defemminilizzarsi quando invoca gli spiriti che apportano pensieri di morte:"unsex me here", snaturatemi il sesso ora, e riempitemi dalla testa ai piedi della crudeltà più orrenda (of direst cruelty). Il sangue di cui gronda la tragedia, nel suo corpo deve  addensarsi e chiudere ogni via di accesso al rimorso ( Macbeth, I, 5).
Cfr. pure la Medea di Seneca la quale pensa di incenerire l'istmo di Corinto e di assumere la ferocia massima negando la propria femminilità:" pelle femineos metus/et inhospitalem Caucasum mente indue./ " (vv. 42-44, scaccia le paure femminili e indossa mentalmente il Caucaso inospitale, dice a se stessa.
Lady Macbeth e Medea vogliono uccidere altre persone, Cleopatra  solo la schiava che diventerebbe dopo la vittoria di Ottaviano,  e lo fa con regalità: the stroke of death is as a lover's pinch (V, 2, 294), il tocco della morte è come il pizzicotto di un amante.
 
Plutarco racconta che Cleopatra dopo avere incoronato di fiori e abbracciato la tomba di Antonio  ejkevleusen auJth`/ loutro;n genevsqai (Vita di Antonio, 85, 1) ordinò che le si preparasse un bagno. Dopo essersi lavata e accomodata a tavola, fece un pranzo splendido.
Vuole riassestarsi per  incontrare Antonio.
 
Intanto era arrivato un uomo dalla campagna con un cesto- kai; ti" h|ken ajp j ajgrou` kivsthn tina; komivzwn (85, 2).
Le guardie gli domandarono che cosa contenesse ed egli scoperchiatolo e tolte le foglie, mostrò il recipiente pieno di fichi- suvkwn ejpivplewn to;
ajggei`on edeixe (85, 3).
Nel dramma di Shakespeare una guardia  annuncia il contadino: “Here is a rural - L. rur -stem of rus - fellow - that will not be denied your higness’ presence - he brings you figs. (V, 2, 233-234), qui c’è un campagnolo che non vuole gli si neghi la presenza di vostra altezza, egli vi porta dei fichi.

Il cestino con la frutta che sembra un dono, prefigura la morte.
Nel Riccardo III anticipa di poco una condanna capitale.
Nella Torre siede l’intero consiglio della corona  che   aspetta Riccardo il Lord Potettore il quale ha già deciso di condannare a morte il ciambellano lord Hastings che ha cercato di non cedere al complotto ordito per esautorare il legittimo successore al trono,  figlio del defunto Edoardo IV e nipote di Riccardo.
Il quale aveva già risposto “Chop off his head”, tagliargli la testa , alla domanda di Buckingham: "Now, my lord, what shall we do if we perceive Lord Hastings will not yeld to our complots?” allora, signore, che cosa dobbiamo fare se ci rendiamo conto che Lord Hastings non cede ai nostri complotti? (III, 1, 191-193)
Entra dunque Il duca di Gloucester e Lord Potettore del nipote erede al trono. Sono tutti trepidi temendo ciascuno per  sé ma il più allarmato è Hastings che si è opposto al colpo di Stato.
Riccardo non si scopre subito, anzi assume un tono svagato prima di decretare la condanna del ciambellano: “My Lord of Ely, when I was last in Holborn - I saw good strawberries in your garden there;-I do beseech, send for some of them” III, 4, 31-33)
Poche battute dopo, nonostante Hastings abbia cercato di fare ammenda, Riccardo grida infuiato: Off with his hear!” (III, 4, 76), gli si tagli la testa!
 
Jan Kott commenta: “Shakespeare non sapeva la gerogafia. Per lui la Boemia si trova in riva al mare. Anche Firenze per Shakespeare è un porto di  mare. Ignorava anche la storia. Cleopatra si fa slacciare il busto da un’ancella. Shakespeare non aveva mai visto il mare , né una battaglia, né le montagne” Ma conosceva le leggi e gli usi del potere . “Questo è un capitolo del Principe di Machiavelli fatto dramma: la grande scena del colpo di Stato. Ma questa scena è rappresentata da uomini vivi, ed è in questo che sta la superiorità di Shakespeare. Uomini che sanno di essere mortali e che mercanteggiando cercano  di strappare alla storia spietata un briciolo di rispetto per se stessi, le apparenze del coraggio, le apparenze della decenza. Non ci riusciranno: la storia prima ne fsrà degli stracci, poi taglierà loro la testa”[1]

Bologna 28 aprile 2021 ore 19, 36
giovanni ghiselli

p. s
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[1] Shakespeare nostro contemporaneo, passim

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