Anassagora (499-428) secondo una tradizione reperibile ancora in Cicerone (Tusculanae disputationes , III, 14, 19) alla notizia della morte dell'unico figlio avrebbe detto nel suo stile lapidario:" sciebam me genuisse mortalem ", sapevo di averlo generato mortale.
Quando gli dissero che i giudici lo avevano condannato, fece questo commento: “Da tempo la natura ha condannato a morte i miei giudici e me stesso”[1]. Dovrebbero ricordare queste parole quanti chiedono le dimissioni della sottosegretaria Macina. Prima o poi, presto o tardi, dovremo dimetterci tutti dalla vita.
giovanni ghiselli
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