Ieri sera in televisione c’era una donna di destra, tal Gardini di Padova, che interrompeva Bersani mentre parlava politicamente con calma e con garbo. Gli interventi petulanti e importunanti di costei mi hanno fatto venire in mente il banchetto nel palazzotto di don Rodrigo nel capitolo V del romanzo I promessi sposi. Padre Cristoforo, condotto da un vecchio servitore, giunge all’uscio della sala del convito. “Quivi un gran frastuono confuso di forchette, di coltelli, di bicchieri, di piatti, e sopra tutto di voci discordi, che cercavano a vicenda di soverchiarsi. Il frate voleva ritirarsi”. Et cetera.
Quando assisto alle cagnare televisive, non poche volte aizzate dagli stessi presentatori, e vedo queste prevaricazioni reciproche di politici che dovrebbero essere fautori del bene della polis, anche a me viene voglia di ritirarmi, ossia di cambiare canale. Ma sono quasi ubiqui uomini e donne che “cercano a vicenda di soverchiarsi”. Appena vedo Capezzone, il più insopportabile da parte della mia sensibilità, spengo il televisore. Rendo onore a quanti non lo fanno: a Bersani e a Speranza in primis che ho votato e voterei ancora, ma anche a Sallusti del quale non condivido le idèe e perfino a Salvini che non voterei per niente al mondo. Ma ascoltano e, dunque, sono più ascoltabili e rispettabili dei beceri che interrompono chi parla alzando anche la voce.
Bologna, 13 aprile 2021, ore 12, 10 giovanni ghiselli p. s. statistiche del blog Sempre1114306 Oggi125 Ieri568 Questo mese5395 Il mese scorso13315
|
Nessun commento:
Posta un commento