giovedì 8 aprile 2021

Sul vaccino sospetto

Nell’Oedipus di Seneca, Manto la figlia di Tiresia dice:" Mutatus ordo est, sed nil propria iacet;/ sed acta retro cuncta ( vv. 366-367) , è  invertito l’ordine, niente sta al suo posto, anzi è tutto capovolto
 
Non solo è tornata la peste di Tebe, ma si ripetono anche alcuni aspetti di quel capovolgimento: i media, il potere  e gli stessi medici raccomandano un vaccino che può ammazzare. Del resto sono pochissime e sciaguratissime persone quelli che ci lasciano la pelle, seppure sono persone quei numeri davvero infimi, assai vicini allo zero assoluto.
 Toccherà a pochissimi altri, altrettanto infimi e di nessuna importanza. Zero seguito da tanti zero e da un numero proprio insignificante, come quei morti.
Obietto che stando attentissimi non si viene contagiati, anche se contagiati non è detto che ci si ammali, e se pure ci si ammala è più frequente la guarigione che il trapasso “illuc unde negant redire quemquam” , “colà donde si nega-che ci ritorni alcun”.  Cito per tirarmi su con i miei auctores che mi hanno curato l’anima.
Nonostante tutto, credo che farò il vaccino per sentimi più libero, per potere tornare a Siracusa poi in Grecia.  Magari riprendere a frequentare qualche femmina umana senza molestarla né lasciarmi molestare., anzi scambiandoci ogni bene.
Però voglio pensarci ancora.  Dico del vaccino, quale vaccino.
Io vivo solo, sono sprotetto, diversamente da un Massimo Galli che dirige un ospedale e raccomanda il vaccino in tutte le televisioni, troppe presenze oramai. Se una reazione allergica tocca me di notte, posso lasciarci la pelle.
 Mi troveranno dal fetore emanato dal mio cadavere.
 Non credo che morirei altrettanto facilmente e peggio di così se, cosa improbabile, venissi contagiato.
Baci, tanti:  ho bisogno di affetto e di protezione non so se dal virus o dal vaccino. Probabilmente da entrambi.
 

gianni

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